Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Moni Ovadia: ovvero l'antisionismo fanatico 06/10/2014
Cari amici buongiorno, Moni Ovadia sbarca a Lugano e terrà uno spettacolo di cabaret Yddish mercoledì 8. All'occasione rilascia un' intervista al Corriere del Ticino, vado a leggerla per trovare le sue sparate antisraeliane.Vi segnalo il link che riporto qui di seguito la parte insopportabile: http://www.cdt.ch/cultura-e-spettacoli/notizie/116265/moni-ovadia-lo-yiddish-idioma-dell-esilio.html Eccola, io non commento, lascio a voi. Un cordiale shalom
Avram Chai - Zurigo
D: Anche oggi essere ebrei è difficile. R: «Lo è sempre stato, ma prima lo era a causa degli antisemiti, oggi lo è a causa degli ebrei stessi. Da quando c'è stata questa deriva nazionalista con la nascita dello Stato di Israele, il grande spirito dell'ebraismo è vertiginosamente decaduto. Non parlo di decadenza morale, non do giudizi di questo tipo: è tecnicamente decaduto. Moltissimi ebrei, che hanno sostituito la Torah col Governo di Israele, ragionano come i peggiori nazionalisti. E questo è paradossale, perché i nazionalisti sono sempre stati antisemiti, visto che l'ebreo aveva l'identità molteplice». D: Una posizione netta come la sua deve causarle diversi problemi. R: «Ricevo fiumi di insulti e maledizioni. Si tratta di gente che non accetta il dialogo e non argomenta mai. Avrei tutti i titoli per dirigere un teatro o un Festival, queste cose invece vengono affidate a persone meno qualificate: la mia presa di posizione non è l'unica ragione, ma è sicuramente una delle ragioni forti».
Moni Ovadia - lo diciamo senza acrimonia - ha costruito una brillante carriera sull'ostilità manifesta verso Israele, tanto diffusa in molti ambienti della sinistra italiana ed europea. Quel che è più grave è che, in questo modo, favorisce il consolidarsi dell'antisemitismo. Quale miglior argomento per l'antisemita poter citare un noto esponente dell'ebraismo italiano che spara a zero contro Israele, "dimostrando" così che antisemitismo e antisionismno siano concetti ben distinti - quando invece non è così? Pazienza poi se Moni Ovadia parla esclusivamente a titolo personale e se non fa più parte di alcuna comunità ebraica in Italia. Se ne lamenta, ma di "ebrei di corte" come lui, uno ne fa davvero a meno.