Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La Lista Tsipras ha diffuso questo comunicato, che pubblichiamo:
Come deputati della Lista L'Altra Europa con Tsipras non condividiamo la nomina di Alaa Abdel Fattah fra i candidati al Premio Sakharov per la libertà di pensiero, avanzata dal gruppo Gue-Ngl (Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica) al quale apparteniamo. L'attivista e blogger egiziano, considerato tra le anime della rivolta di piazza Tahrir, incarcerato quattro volte dai diversi governi che si sono succeduti in Egitto, è stato ritenuto meritevole del premio Sakharov per il suo impegno nella difesa della libertà d'espressione. Tuttavia una sua affermazione, resa nota dal quotidiano israeliano The Times of Israel, impone il ritiro della candidatura. In un tweet del novembre 2012, di cui il giornale ha pubblicato lo screenshot, Alaa Abdel Fattah ha scritto, a proposito della questione palestinese: "c'è un buon numero di israeliani che è necessario uccidere, e a quel punto il problema sarà risolto". Si tratta di una frase inaccettabile e senza appello, espressa in inglese e dunque non soggetta a errori di traduzione. Alla luce di questa informazione il Gue, e noi parlamentari italiani della Lista Tsipras, non possiamo che ritirare la candidatura di Alaa Abdel Fattah al Premio Sakharov. Barbara Spinelli (Eleonora Forenza, Curzio Maltese), 1 ottobre 2014
Meglio tardi che mai. Stupisce come avessero potuto proporre per il Premio Sakharov un candidato dalle posizioni tanto inaccettabili.