Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Per David Grossman Israele dovrebbe trattare con il governo Fatah-Hamas Cronaca di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 17 agosto 2014 Pagina: 13 Autore: Davide Frattini Titolo: «Grossman: «Quello che è bene per mio vicino, è bene anche per me»»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/08/2014, a pag. 13, l'articolo di Davide Frattini dal titolo "Grossman: «Quello che è bene per mio vicino, è bene anche per me» ".
Lecita l'opinione di David Grossman, che ha ogni diritto di esprimerla: è così che si fa in democrazia. Va detto però che le sue tesi ( che si debba far 'respirare' Gaza per risolvere il problema dei lanci di razzi, che Israele debba trattare con l'Anp anche se il governo di quest'ultima include Hamas, ecc.) sono contrarie a ciò che pensa la quasi totalità degli israeliani. Se Grossman vuole verificarlo, accanto alla scrittura faccia finalmente la scelta della politica. Dovrà confrontarsi con la realtà, il che richiederà qualche sforzo in più di quelli che finora ha fatto solo sul piano culturale.
Di seguito, l'articolo:
Davide Frattini
David Grossman
TEL AVIV — «Anche se oggi siamo nemici, resteremo sempre vicini di casa, dobbiamo vivere insieme. Quello che è bene per il vicino, è bene pure per me». David Grossman ricorda di essere già stato in questa piazza un paio di sere fa, quando a protestare si erano ritrovati gli israeliani che davvero possono dirsi dirimpettai con i palestinesi di Gaza, gli abitanti delle città e dei kibbutz attorno alla Striscia che chiedono al governo la protezione dai razzi. «Ho ascoltato le loro storie, compreso la loro paura — dice lo scrittore dal palco —. La soluzione non è però militare. Non potremo respirare profondamente in Israele fino a quando la gente di Gaza si sentirà soffocare». Oltre diecimila persone —stimano gli organizzatori — hanno risposto all'appello della sinistra per una manifestazione in piazza Rabin a Tel Aviv, mentre le delegazioni al Cairo stanno trattando un'intesa che solidifichi il cessate il fuoco e fermi i combattimenti dopo il conflitto di quasi un mese. I leader di Hamas hanno per ora respinto la proposta egiziana e minacciano di riprendere gli attacchi allo scadere della tregua, domani a mezzanotte. Grossman e chi lo applaude chiedono al premier Benjamin Netanyahu un vero negoziato per la pace con il presidente Abu Mazen, non un accomodamento che porti la calma solo per un breve periodo: «Ho sentito i riservisti richiamati sotto le armi dirsi "ci rivediamo alla prossima guerra". E' terribile. Dobbiamo riaprire il dialogo e parlare anche con il governo di unità palestinese». II primo ministro si rifiuta di trattare con i rappresentanti di una coalizione sostenuta da Hamas. Il romanziere — che ha perso il figlio Uri, carrista, nello scontro del 2006 con l'Hezbollah libanese — è preoccupato dalle frange fanatiche, gli ultrà ebrei che un altro scrittore.crittore, Amos Oz, ha definito «neonazisti». Piazza Rabin era circondata dalla polizia per evitare assalti come è successo in altre manifestazioni. «Movimenti pericolosi emergono nel Paese, la disperazione, l'ansia, il razzismo, il nazionalismo stanno sgorgando tutti insieme». Avverte la destra al governo: «I politici non gioiscano nel. vedere la sinistra minacciata e zittita, dopo toccherà a loro. Gli estremisti attaccheranno tutti i moderati. Cari amici, è il momento di svegliarci. Mentre dormivamo, questi fascisti sono cresciuti tra noi».
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