Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele e i diritti delle coppie gay: anche a loro si applica la 'Legge del Ritorno' Cronaca di Maurizio Molinari
Testata: La Stampa WEB Data: 15 agosto 2014 Pagina: 1 Autore: Maurizio Molinari Titolo: «Israele, 'legge del ritorno' anche per le coppie gay»
Riprendiamo da LA STAMPA WEB del 14/08/2014, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo "Israele, 'legge del ritorno' anche per le coppie gay"
Maurizio Molinari
Gideon Saar
La Legge del Ritorno è il pilastro legislativo su cui Israele ha costruito la propria identità nazionale e ora i suoi benefici vengono estesi alle coppie gay. La scelta è stata adottata da Gideon Saar, il ministro degli Interni che molti ritengono possibile successore del premier Benjamin Netanyahu, che ha dato mandato al Dipartimento sull’Immigrazione affinché «la Legge del Ritorno si applichi anche alle coppie gay». Tale normativa prevede che ogni ebreo ha diritto alla cittadinanza israeliana e il privilegio viene garantito anche ai coniugi eterosessuali. E su questo aspetto che Saar è intervenuto, con un’interpretazione del termine “coniuge” (partner) che include, per la prima volta, anche i gay. In concreto ciò significa che la Legge del Ritorno riconosce la legalità di chi si è sposato all’estero, tanto nei casi degli etero che degli omosessuali, e dunque consente ai coniugi pari diritto di immigrazione, anche se uno di loro non è ebreo. Per spiegare la decisione adottata Saar ha spiegato che «le porte di Israele sono aperte per ogni ebreo e la sua famiglia, senza ogni tipo di discriminazione per il loro stile di vita». Se il ministro dell’Interno ha deciso di intervenire in questo senso è a seguito dei casi verificatisi negli ultimi anni che hanno visto delle coppie gay incontrare difficoltà al momento dell’aliya, l’emigrazione ebraica in Israele.
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