Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Parigi: scontri e violenze al corteo degli odiatori, vietato dopo l'assedio della Sinagoga Cronaca di Stefano Montefiori
Testata: Corriere della Sera Data: 20 luglio 2014 Pagina: 13 Autore: Stefano Montefiori Titolo: «Parigi vieta i cortei. E le piazze si infiammano: scontri e violenze»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 20/07/2014, a pag. 13 l'articolo di Stefano Montefiori dal titolo "Parigi vieta i cortei. E le piazze si infiammano: scontri e violenze".
Stefano Montefiori Un'immagine degli scontri
Dopo l’assalto di domenica a due sinagoghe, il prefetto di Parigi aveva vietato nella capitale ogni manifestazione in sostegno di Gaza o di Israele, evocando «gravi rischi di ordine pubblico». Dal Ciad, dove era in visita ufficiale, anche il presidente François Hollande ieri ha chiesto ai parigini di rinunciare ai cortei. Risultato: migliaia di persone in piazza nonostante il divieto, lanci di pietre e lacrimogeni, due feriti tra i manifestanti, 13 tra i poliziotti, 41 arresti. Pneumatici e immondizia incendiati, pezzi di asfalto divelti, bandiere israeliane date alle fiamme. Se la preoccupazione era l’ordine pubblico, raramente è stato così violato come ieri nei quartieri di Barbès e Château-Rouge, nella Parigi multietnica, araba e africana. Altrove, per esempio a Lione e Marsiglia, le manifestazioni erano autorizzate e non ci sono stati scontri. «Non lasceremo che il conflitto israelo-palestinese venga importato in Francia», avevano ripetuto sia il premier Manuel Valls sia Hollande, preoccupati che la piazza venisse strumentalizzata dagli estremisti islamici. La sensazione è che Valls abbia tentato di ripetere l’operazione riuscita a gennaio con Dieudonné, ossia la messa al bando pura e semplice: allora del comico antisemita, adesso dei cortei pro-palestinesi che rischiano di trasformarsi in esplosioni di odio contro gli ebrei. Ma la proibizione di manifestare, oltretutto in una città da sempre attraversata dai cortei, non ha funzionato. Anzi, ha fatto crescere la tensione. Restano la violenza (non solo) degli slogan — «Israele assassino, Hollande complice» — e l’imbarazzo su come gestire il nuovo corteo pro-Gaza, mercoledì sera a Parigi.
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