Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Il pregiudizio che porta all'odio è subdolo, trova sempre una giustificazione, anche nelle menti che si credono le più liberali. Oggi l'odio antisemita si manifesta in un fervido odio antisraeliano, duro a mandar giù, inspiegabile. Il dubbio di alcuni anni fa: infuocate critiche nei confronti della politica israeliana, odio nei confronti di Israele uguale antisemitismo, è divenuta ormai certezza. Riconoscano, e mi rivolgo in specie alle sinistre europee, a noi ebrei il ruolo di soggetti della storia capaci di autodeterminarsi attraverso il nostro Stato e smettano di credere ad ogni costo a tutte le infamie su Israele in modo che finisca l'odio antisemita che oggi mette a rischio la sopravvivenza dell'unico Paese civile e democratico del Medio Oriente. Israele è un germe di democrazia ed un luminoso esempio di civiltà in una regione del mondo che fa fatica ad affrancarsi da regimi sanguinari e ciò anche per colpa delle masse di giornalisti, di artisti, di politici sopraffatti dal pregiudizio antisemita.... uomini che sono volutamente ciechi e muti di fronte all'assenza dei diritti civili nei Paesi Islamici ed invece emettono feroci critiche nei confronti di Israele, unico Stato medio orientale dove gli uomini di sinistra come loro non sono chiusi in galera. E' oggi, purtroppo, proprio la sinistra europea che ha avuto un ruolo determinante nel rendere pubbliche le nefandezze delle deportazioni e dei campi di sterminio ad essere caduta nel tranello dell'odio antisemita. Aprite gli occhi e le menti ed i vostri atti, le vostre opere, i vostri editoriali siano a difesa del "diritto" ai diritti civili dei cittadini dei Paesi Islamici ed a sostegno dei politici democratici di tali Paesi, lasciate la parola ai loro pensatori più progressisti e smettetela di mostrare come vittime i loro leaders più estremisti che non vogliono liberare da radici, a dir poco medievali i loro popoli, smettetela di piangere ipocritamente gli ebrei morti nei campi di concentramento e rispettate piuttosto il vostro vicino di casa ebreo che ama Israele.
Ursula Franco
Anche se è del 2007, questo testo è ancora attuale: quando Israele deve difendersi, i riflessi condizionati del pregiudizio scattano automaticamente. Ma la forza della volontà alla fine vince. Redazione IC