Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Grande post e grande Volli. Sono un suo ammiratore: abile scrittore, documentazione rigorosa, ironia al punto giusto, brillante uso di quel "lateral thinking", la capacità di vedere le cose sotto un angolo diverso, che costituisce una parte importante della nostra cultura. Su una sola cosa non sono d'accordo: il suo sostegno alla circoncisione, vedi il post sulla Danimarca. Approfittare della debolezza di un bambino per marchiarlo, oltre a tutto con una mutilazione sessuale, è un crimine. Quanti adulti accetterebbero di lasciarsi mutilare in questo modo? Se i miei genitori mi avessero fatto circoncidere, forse potrei odiarli. Noi ebrei abbiamo molti altri modi per rinsaldare la nostra comunità, senza bisogno di ricorrere a pratiche antidiluviane.
Dragor Alphandary
Gentile lettore, grazie delle sue lodi. Per quanto riguarda la circoncisione maschile, non si tratta affatto di una "mutilazione sessuale", tant'è vero che viene praticata per motivi igienici in moltissimi ospedali del mondo al momento della nascita, dato che diminuisce la possibilità di contagi sessuali, senza incidere affatto sulla funzionalità e neppure sulla sfera sessuale. Per il modo ebraico è un segno fondamentale di appartenenza, che viene trasmesso fra le generazioni come un dono e un impegno. Nessuno "approfitta della debolezza dei bambini per marchiarli", come dice lei; al contrario la circoncisione li fa entrare in una comunità molte volte millenaria e li fa partecipare alla storia ebraica. Tutte le pratiche di acculturazione (il battesimo, lo svezzamento, l'educazione dell'escrezione, l'insegnamento dell'"educazione" comportano un'azione sul bambino che può apparire astrattamente autoritaria e perfino violenta. Ma senza questa azione non vi è trasmissione della cultura. Il mito del buon selvaggio, intatto e spontaneo è per l'appunto un mito, che rimpiange emotivamente una natura umana intatta che non esiste. Gli uomini sono animali culturali, senza trasmissione dell'identità, educazione, acculturazione non possono esprimersi appieno. E la circoncisione fa parte di questo tipo di azioni socioculturali. Se mi permette una nota personale, io, circonciso, non mi sento affatto "mutilato", e sono molto grato ai miei genitori che mi hanno così unito da neonato al popolo ebraico.