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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Rassegna Stampa
08.06.2014 Martedì il nuovo presidente di Israele
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata:
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Israele sceglie il nuovo Peres (fra gli intrighi)»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 08/06/2014, a pag. 12, con il titolo " Israele sceglie il nuovo Peres (fra gli intrighi)" di Fiamma Nirenstein.


Fiamma Nirenstein      Shimon Peres

Un reality non potrebbe essere più movimentato: sarà il trauma dell'addio del padre della patria Shimon Peres che lascia il ruolo di Presidente della Repubblica, ma Israele non riesce a arrivare a martedì,giorno dele elezioni, con passo istituzionale, paludato. Ieri il secondo fra i candidati alla presidenza ha rinunciato. E' Benjamin «Fuad» Ben Eliezer, personaggio storico, soldato pluridecorato, da trent'anni in politica, sette volte ministro, laburista, quasi ottantenne, gioviale, iracheno. Chi l'avrebbe detto, la polizia l'ha convocato venerdì, con quello che Fuad ha definito «un assassinio mirato», per rispondere al sospetto di corruzione. Ben Eliezer si è comprato due anni fa una casa da un milione e 700mila euro a Jaffa, e la polizia gli ha chiesto se e perché l'ha comprata coi soldi del petroliere Avraham Nanikashvili. Ben Eliezer sostiene che è un prestito e tutto sarà chiarito. Anche Silvan Shalom, ex vice primo ministro, candidato che ancora non aveva presentato le credenziali, ha deciso di ritirarsi quando la polizia lo ha inquisito per crimini sessuali, accuse poi cadute. Adesso Israele, dopo il lungo paternage di Peres, si trova con due candidati forti, Reuven Rivlin del Likud, ex presidente della Knesset, e Dalia ltzik, una piacente sessantenne di Kadima, che può catalizzare i voti di Fuad. Anche un terzo candidato, Meir Shitrit, di Hatnua, il partito di TzipiLivni, potrebbe convincere la sinistra. I candidati che non vinceranno sono i più affascinanti: il Premio Nobel Dan Shechtman e la giudice della Corte Suprema Dalia Dorner.In Medio oriente le elezioni danno risultati scontati: la Siria, l'Egitto, la Turchia... Israele è tutta un'altra storia, quella della democrazia guerreggiata.

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