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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
11.05.2014 La voce dell'islam 'moderato' è debole
secondo Roberto Tottoli. E se fosse invece del tutto assente ?

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 maggio 2014
Pagina: 33
Autore: Roberto Tottoli
Titolo: «Debole la voce dell'islam moderato contro le violenze di Boko Haram»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 11/05/2014, a pag.33, con il titolo " Debole la voce dell'islam moderato contro le violenze di Boko Haram", il commento di Roberto Tottoli.
Con l'abituale cautela che lo contraddistingue, Tottoli evita di scrivere forte e chiaro che l'islam 'moderato' - se esiste - si guarda bene dal farsi sentire. Tottoli definisce "debole" la sua voce, a noi pare più che altro muta.

Roberto Tottoli        donna in attesa della punizione corporale

La vicenda delle ragazze rapite ha riportato l'attenzione sulla situazione nigeriana e su Boko Haram. Assalti alle chiese, massacri indiscriminati e azioni eclatanti stanno da qualche anno mettendo a ferro e fuoco il Nord del Paese. U tutto in nome di proclami e fatwe islamiche sgangherate, infondate e che lasciano perplessi anche i gruppi radicali strategicamente più vicini. Le tradizionali e storiche remore teologiche a «scomunicare» e a condannare scelte e pronunciamenti di altri musulmani han no però frenato e ancora frenano prese di posizione nette e coraggiose, anche da parte dei moderati. 0 semplicemente non rice vono la giusta attenzione. Era stato così con al-Qaeda, è stato così anche con Boko Haram, rintuzzato finora solo da ulema nigeriani, che hanno a volte ribattuto alle azioni e ai proclami più assurdi, ma hanno dovuto scontare divisioni e complicità politiche. Solo le reazioni internazionali degli ultimi giorni sembrano aver smosso qualcosa nel mondo islamico nel suo complesso. Le comunità occidentali si sono mosse per prime. Dopo le manifestazioni di protesta della Nation of Islam statunitense, sono seguite altre nette condanne dall'Europa sul carattere islamico dei proclami di Boko Haram di «vendere» le ragazze rapite. Il criticabile silenzio dei Paesi musulmani è stato spezzato in settimana da al-Azhar, accompagnato da qualche raro pronunciamento e da un po' di critiche su questa sostanziale indifferenza da parte delle organizzazioni e autorità religiose islamiche di ogni orientamento. Sono timidezze ormai difficilmente spiegabili e segnalano difficoltà a prendere posizioni chiare e nette. Le proteste musulmane occidentali evidenziano come queste re altà siano ormai più sensibili a questi problemi, ed è un fatto positivo. Ma le pallide reazioni dai Paesi musulmani, così solleciti a mobilitarsi in altre occasioni, evidenziano una sostanziale debolezza di fronte ad atti che di religioso hanno ben poco, se non nel delirio di una piccola minoranza bellicosa chiamata Boko Haram. Basterebbe dirlo con forza, da parte di tutti.

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