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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.05.2014 Siria: tra Cina, Russia e Iran è già incominciata la grande spartizione
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 maggio 2014
Pagina: 16
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Le macerie di Aleppo (e la grande spartizione)»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/05/2014, a pag. 16, l'articolo di Davide Frattini dal titolo "Le macerie di Aleppo (e la grande spartizione)".


Davide Frattini  Le macerie dell'Hotel Carlton ad Aleppo


Le macerie dell’hotel Carlton ad Aleppo (devastato da una bomba piazzata ieri dai ribelli in un tunnel, 15 militari uccisi, qualcuno proclama 50) e i quartieri sminuzzati dai bombardamenti costanti del regime. Adesso bisogna ricostruire e asfaltare, coprire le speranze di una rivoluzione nata dalle manifestazioni pacifiche e diventata conflitto permanente. Come ad Hama oltre trent’anni fa: dopo la rivolta degli islamisti e il massacro ordinato dal capostipite Hafez Assad, i cadaveri vennero ammassati nelle fosse comuni, cancellati da nuove strade, un albergo di lusso, una moschea. Il figlio Bashar sta già pensando al dopo, anche se gli scontri dovessero andare avanti in alcune province della Siria: perché il presidente otterrà il quarto mandato a giugno in elezioni senza veri sfidanti e i Paesi che gli hanno permesso di restare al potere verranno remunerati. Ai cinesi — rivela un funzionario del governo siriano all’agenzia Adnkronos — spettano gli appalti per le infrastrutture, i palazzoni da ritirare su, i ponti da ricollegare. «Alla Russia interessano di più le risorse del sottosuolo e all’Iran i settori comunicazioni, trasporti e riarmo». La spartizione è cominciata, mentre la guerra continua.

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