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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Rassegna Stampa
04.05.2014 Crocifissioni: le lacrime di Papa Francesco
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata:
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Dopo le foto dei cristiani crocifissi in Siria il Papa risvegli le coscienze d'Occidente»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 04/05/2014, a pag.16, con il titolo " Dopo le foto dei cristiani crocifissi in Siria il Papa risvegli le coscienze d'Occidente", il commento di Fiamma Nirenstein legato al prossimo viaggio del Papa in Medio Oriente.

Raqqa, le crocifissioni

Fiamma Nirenstein

Dopo le lacrime di papa Francesco sulle foto dei crocifissi di Raqqa, ieri vibrava nell'aria la paura dell'uomo che ha consegnato al mondo le foto-testimonianza dell'orrore siriano. Si chiama Abu Ibrahim Alraquaoui: ne scriviamo il nome coll'ammirazione dovuta agli eroi. I predicatori dell'Isi, l'organizzazione sconfessata per i suoi metodi da Al Qaeda stessa, ha raccontato Alraquaoui, promettono denaro contro informazioni per la sua cattura. Ma Abu Ibrahim promette di combattere i «nuovi Talebani» e ricorda i nomi dei crocifissi, Tamo al Nasser e Muhannad Makhb al Khlaf, studente, che hanno secondo l'Isi, ucciso tre jihadisti. Sette persone sono state uccise per rappresaglia, fra cui due ragazzini di 13 e 14 anni. Sono cristiani i crocifissi? Le foto raccontano la storia che Alraquaoui testimonia con le sue parole? Non è facile dirlo. Quando i ribelli parlano della crudeltà di Assad, dei suoi hezbollah e degli iraniani, o in-vece la parte governativa descrive gli orrori perpetrati dalle organizzazioni sunnite, è molto difficile verificare i fatti. Ma comunque le lacrime versate da Papa Francesco corrispondono a un dato di fatto: è in atto una persecuzione di cristiani senza precendenti nel mondo moderno.
L'Osce denuncia 100 milioni di cristiani perseguitati, la Commissione Epicospale dell'Ue, Comece, parla di una cifra doppia, 200 milioni. Ogni anno vengono assassinati per la loro fede 105 mila cristiani, uno ogni cinque minuti. Secondo il «Pew report», 111 Paesi li perseguitano. I luoghi in testa alla tetra classifica, dopo la Corea del Nord, sono l'Arabia Saudita, l'Afghanistan, l'Iraq, la Somalia, le Maldive, il Mali, l'Iran, lo Yemen, l'Eritrea. La Siria è passata dal trentaseiesimo all'undicesimo posto, la Libia dal 27 al 17, la Nigeria dal numero 50 al 24. I cristiani che in Siria erano due milioni ormai sono 400mila, e cercano di andarsene. Questi numeri grondano sangue di civili, e portano il segno dell'eroismo del rifiuto di convertirsi all'Islam. Speriamo che la grande occasione del viaggio di Francesco in medio Oriente trasformi le sue lacrime in una decisa presa di posizione. Forse toccherà a un Papa riscattare la vergogna di tutti i leader occidentali, che non hanno fatto nulla.

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