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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
01.05.2014 Perché l'America non può scaricare Al Sisi
Il regime egiziano garantisce la stabilità regionale

Testata: Il Foglio
Data: 01 maggio 2014
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Che imbarazzo, generale Sisi»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 01/05/2014, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Che imbarazzo, generale Sisi".

                 
Abdel Fattah al Sisi              Nabil Fahmy e John Kerry

Gli Stati Uniti sono molto preoccupati”. L’Amministrazione Obama ha scelto parole di debole banalità per reagire alla sentenza di un tribunale egiziano che ha condannato a morte 683 oppositori del regime militare, prevalentemente membri di quei Fratelli musulmani che fino all’estate scorsa erano alla guida dell’Egitto e che dopo il golpe dei militari – ma a Washington la parola “golpe” è bandita – sono stati uccisi e imprigionati. Un mese fa, gli stessi magistrati hanno condannato altre 500 persone alla pena capitale (le condanne sono state tramutate in ergastoli). Dev’essere stato un incontro pieno di imbarazzi quello tra John Kerry e il ministro degli Esteri egiziano, Nabil Fahmy, a Washington proprio il giorno dopo la sentenza che condanna anche il leader spirituale della Fratellanza, alla quale l’America aveva scelto di dare una possibilità dopo le elezioni vittoriose del giugno del 2012. I militari, che si apprestano a vincere le presidenziali con il popolarissimo generale al Sisi, assicurano la stabilità della regione, il Trattato di pace con Israele, l’argine alle spinte islamiste, ma quello che il New York Times ha definito un “governo fuori controllo” divide i poteri legislativo ed esecutivo americani e confonde ancora di più la politica estera dell’Amministrazione Obama. Il senatore Patrick Leahy, un democratico alla guida del Comitato sugli aiuti internazionali, non vuole ora che il Cairo dell’“abuso di giustizia” sia premiato con i primi finanziamenti del 2014: 650 milioni di dollari. Il Pentagono la pensa diversamente, manda gli elicotteri Apache al Cairo, restaurando la collaborazione con il regime che va avanti da decenni, golpe o non golpe.

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