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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
13.04.2014 Esce in Francia l'autobiografia di Pascal Bruckner
di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 13 aprile 2014
Pagina: 33
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Pascal Bruckner: odiavo mio padre antisemita»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/04/2013, a pag.33, con il titolo "Pascal Bruckner: odiavo mio padre antisemita" l'articolo di Stefano Montefiori. Il suo nuovo libro "un bon fils" esce in questi giorni in Francia. Montefiori ricorda gli altri libri di Bruckner, tutti ampiamenti citati su IC, la cui lettura raccomandiamo.

La copertina   Pascal Bruckner

Stefano Montefiori

Ecco il pezzo:

«È ora di andare a dormire. Inginocchiato vicino al letto, la testa inclinata, le mani giunte, pronuncio a voce bassa la mia preghiera. Ho dieci anni. Mio Dio, ti lascio la scelta dell'incidente, ma fa che mio padre muoia», si legge nel libro autobiografico di Pascal Bruckner, Un bon fils, che esce in Francia mercoledì prossimo per Grasset. E un'opera importante per il saggista e romanziere francese, che a 65 anni parla di sé e della sua tormentata formazione. L'autore del Nuovo disordine amoroso (con Alain Finkielkraut), del Singhiozzo dell'uomo bianco e della Tirannide della penitenza, ex maoista diventato negli anni Settanta nouveau philosophe anti-marxista come i suoi amici André Glucksmann e Bernard-Henri Lévy, ha spesso preso le parti dell'Occidente contro i suoi stessi demoni, quelli del masochismo e dell'eterno senso di colpa per qualsiasi male contemporaneo. In questi giorni è uscita in Italia per Guanda la sua penultima opera, Il fanatismo dell'apocalisse (pp. 240, 22), in cui se la prende con l'ecologismo intransigente: dl pianeta è malato. L'uomo è colpevole di averlo devastato. Deve pagare. Questa è la vulgata ripetuta oggi nel mondo occidentale. Dietro ai nemici dell'anidride carbonica, si intravede un nuovo dispotismo della clorofilla, che rende ancora più urgente la nascita di un ambientalismo democratico e generoso», scrive Bruckner. Anche suo padre, coprotagonista di Un bon fils, era ossessionato dall'ecologia. Collaboratore dei nazisti, razzista, antisemita, violento soprattutto con la moglie che copriva di lividi, Bruckner padre amava più la Terra degli uomini. E morto nel 2012, permettendo al figlio Pascal di ripercorrere l'infanzia e di spiegare come si è costruito in totale opposizione al genitore, diventando «intellettuale ebreo» di elezione (pur essendo nato protestante).

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