Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Autodafè dello spirito Joseph Roth A cura di Susi Aigner Castelvecchi euro 12
Il Joseph Roth giornalista non ha nulla da invidiare al narratore: la stessa fiammeggiante intelligenza; una prosa asciutta, acuminata; lo sguardo sempre pronto a cogliere il dettaglio rivelatore. È un'impressione che esce ulteriormente rafforzata leggendo questa raccolta di articoli - editi e inediti in Italia, per la cura di Susi Aigner - che vanno dal 1933, ascesa di Hitler, al 1939, anno di morte dello scrittore. Roth è a dir poco allarmato. Il rogo dei libri e la cacciata degli scrittori ebrei sono segni inequivocabili dell'«irruzione sanguinosa dei barbari nella tecnica perfezionata», ma l'Europa non pare rendersene conto. È svogliata, inerte, distratta. Accecata da un vero e proprio «autodafé dello spirito». Perché sotto attacco non è soltanto il popolo ebraico, ma l'intera civiltà europea: «La libertà del pensiero e della fede; la sovranità della Terra e la grandezza del cielo; la religione dei credenti nell'umanità e i precetti della Chiesa; i dieci comandamenti e il Vangelo». Eppure (siamo nel 1934) giornalisti e politici continuano a invocare «sangue freddo», nella speranza che emerga "il lato migliore" della Germania. Non sarà, si chiede Roth, che si sta confondendo il sangue freddo con la debolezza, l'apatia?