Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Disastrosa politica di Obama in Medio Oriente ringraziano Assad, Iran nucleare, al Qaeda
Testata: Il Foglio Data: 20 febbraio 2014 Pagina: 3 Autore: Editoriale del Foglio Titolo: «Bombe senza confini»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 20/02/2014, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Bombe senza confini".
Barack Obama: Failure, Fallimento !
Ieri mattina a Beirut sono scoppiate due bombe in una zona affollata, nel sud della capitale libanese, vicino a un centro culturale iraniano: cinque morti, decine di feriti, l’ultima dimostrazione di forza di al Qaida che da mesi utilizza il Libano per colpire il nemico che sul campo combatte nella vicina Siria. Le Brigate Abdullah Azzam hanno rivendicato l’attentato e hanno avvisato che continueranno finché Hezbollah, che sostiene il regime di Damasco, non si ritirerà dalla Siria. L’obiettivo ultimo è il regista di questi scontri: l’Iran del corteggiatissimo Hassan Rohani. Il copione è noto, le violenze settarie sono all’ordine del giorno e sono stati vanificati tutti gli sforzi che l’America e i suoi alleati hanno fatto negli anni passati in Iraq per smussare gli scontri tra sciiti e sunniti e proporre un modello di convivenza se non pacifica almeno non belligerante. Il fronte dei sunniti jihadisti è sempre più largo e frastagliato, c’è al Qaida e c’è lo Stato islamico che operano tra Egitto, Iraq, Libano e Siria. Gli iraniani tengono su il regime siriano, con l’aiuto dei russi, e intanto negoziano sul programma nucleare. I colloqui a Ginevra si sono aperti, con il loro carico di speranze e di disperate attese, e hanno l’obiettivo di dare forma definitiva al pre-accordo che, sempre a Ginevra, è stato siglato nell’ottobre scorso. Stanno circolando i documenti preparatori, la Casa Bianca alza la voce, annuncia che non sarà un accordo al ribasso, mentre gli iraniani giocano con i pugni e con i sorrisi. Ma se la strategia americana non cambia davvero i grandi piani diplomatici dell’occidente finiranno nel contenimento di un Iran già nucleare, con Assad saldo nel palazzo di Damasco.
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