Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Egitto: scarsa affluenza alle votazioni. E allora ? cronaca di Francesca Paci
Testata: La Stampa Data: 16 gennaio 2014 Pagina: 14 Autore: Francesca Paci Titolo: «Egitto, Al Sisi non stravince: affluenza sotto le attese»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 16/01/2014, a pag. 14, l'articolo di Francesca Paci dal titolo " Egitto, Al Sisi non stravince: affluenza sotto le attese ". Perchè avrebbe dovuto stravincere ? era la Costituzione di Morsi che andava abolita. E così è avvenuto. Con Morsi avevano votato il 33%, con alSiSi la previsione è già più alta del 40%. al Sisi-Morsi: 1 a 0.
Francesca Paci
Se il ministro della difesa Al Sisi aspettava dalle urne l’endorsement degli egiziani per candidarsi alla poltrona che fu di Mubarak è possibile che debba ripensare un po’ la strategia. Ci vorranno un paio di giorni per i risultati del referendum sulla nuova Costituzione che sostituisce quella approvata dal deposto presidente Morsi, ma sebbene, i media ufficiali parlino di trionfo, dalle prime impressioni emerge la netta vittoria del sì contrapposta a una non oceanica affluenza. «Sarei sorpreso se superasse il 40%» nota l’informatico Mostafa Khalil. Rivoluzionario sin dal 25 gennaio 2011, Mostafa ha votato obtorto collo Morsi nel 2012 ma poi, deluso dalla performance dei Fratelli Musulmani, è sceso in piazza il 30 giugno scorso e non ha neppure protestato troppo contro la brutale repressione degli islamisti. Oggi però è preoccupato: «La Costituzione è buona, il problema è la svolta autoritaria dell’esercito». Così alla fine ha disertato il seggio. Nonostante le 125 persone arrestate ieri perché protestavano, non ci sono state le violenze del primo giorno. Ma di certo ai seggi mancava l’anima della rivoluzione egiziana, i giovani, i più allarmati dal rischio di finire dalla padella alla brace. «Il governo spera in un’affluenza del 70% ma già il 40% sarebbe considerato un relativo rispetto al 33% dell’era Morsi, si vocifera che Al Sisi condizioni la sua controversa candidatura al risultato» spiega l’analista Wael Nawara. Gli osservatori internazionali e locali denunciano già oltre 268 casi di frode più calendari offerti per votare sì e intimidazioni della polizia. Anche i sostenitori dei Fratelli Musulmani, schierati per il boicottaggio, avrebbero fatto la loro parte cercando di impedire l’accesso ai seggi, specie in altro Egitto.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante