Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Quegli ebrei udinesi che contribuirono a fare il Risorgimento Recensione del libro ' La società udinese e gli ebrei fra la Restaurazione e l'età unitaria' di Emanuele D'Antonio
Testata: Libero Data: 10 dicembre 2013 Pagina: 31 Autore: Redazione di Libero Titolo: «Quegli ebrei udinesi che contribuirono a fare il Risorgimento»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 10/12/2013, a pag. 31, l'articolo dal titolo " Quegli ebrei udinesi che contribuirono a fare il Risorgimento ".
Alungo, più che di Friuli Venezia Giulia, si poté parlare di Friuli Venezia Giudea. Nell'accurato volume La società udinese e gli ebrei fra la Restaurazione e l'età unitaria (Istituto Pio Paschini, pp. 288, euro 20), Emanuele D'Antonio mostra il peso della comunità giudaica nell'evoluzione politica del Nord-est italiano e nello sviluppo del processo risorgimentale. L'autore, in particolar modo, evidenzia i rapporti degli ebrei udinesi con le istituzioni laiche e religiose durantegli anni che portarono il Friuli dall'appartenenza all'impero asburgico all'adesione al Regno d'Italia. Se le relazioni con le autorità civili furono piuttosto buone (i giudei passarono da un'«emancipazione parziale» sotto gli austriaci a una completa acquisizione di diritti nello Stato italiano), i legami con la Chiesa cattolica furono decisamente più burrascosi. Non mancarono infatti, in quegli anni, numerosi casi di conversioni forzate di ebrei sequestrati ai loro genitori, per attuare i cosiddetti «battesimi per frode». In questomodo la Chiesa palesava la sua avversione alla mentalità giudaica, considerata sintomo di modernizzazione laica e illuministica. E soprattutto svelava il timore, presto dimostratosi fondato, che gli ebrei, partecipando al Risorgimento, contribuissero a demolire il potere temporale del papato.
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