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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire-Il Fatto quotidiano Rassegna Stampa
08.12.2013 Così fanno disinformazione Avvenire e il Fatto
Solo fonti di agenzie arabe-palestinesi

Testata:Avvenire-Il Fatto quotidiano
Autore: Redazione di Avvenire-Redazione del Fatto
Titolo: «Ramallah. Ucciso un ragazzino palestinese La famiglia: «Omicidio a sangue freddo»-Palestina, israeliani uccidono 14enne»

Come avviene la disinformazione ? Riprendendo notizie di agenzia che citano solo fonti arabe-palestinesi. Su AVVENIRE e il FATTO quotidiano, entrambi a pag.17, oggi, 08/12/2013, due brevi che confermano la non credibilità professionale dei due quotidiani. Poche righe sul FATTO, mentre la breve di AVVENIRE, si diffonde un po' di più. Da notare la citazione "Secondo i suoi famigliari, è stato un cecchino dell'esercito israeliano ad aprire il fuoco, dalla colonia di Bet El. «Un omicidio a sangue freddo», hanno detto": Nessuna indagine, sono i famigliari a dare la versione che viene diffusa poi dalle agenzie arabe.
Ecco i pezzi:

Avvenire- "Ramallah. Ucciso un ragazzino palestinese La famiglia: «Omicidio a sangue freddo» "

Gerusalemme. Non c'era tensione. Non erano in corso scontri. Lui stava Il, davanti alla scuola, nel campo profughi di Al-Jalazon, vicino a Ramallah. Gli hanno sparato alla schiena. E morto così Wajih Wajdi al-Ramahi, 14 anni. Secondo i suoi famigliari, è stato un cecchino dell'esercito israeliano ad aprire il fuoco, dalla colonia di Bet El. «Un omicidio a sangue freddo», hanno detto. È il 26esimo palestinese ucciso dalle forze israeliane nel 2013. Vittime di un conflitto a bassa potenza che i negoziati — ripresi in luglio — non riescono a fermare. Il segretario di Stato Usa John Kerry è ripartito due giorni fa dalla sua missione in Medio Oriente annunciando che israeliani e palestinesi non sono mai stati così vicini alla pace. Da Gerusalemme arrivano valutazioni diverse. Ieri il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha dichiarato che la pace è improbabile, perché «la fiducia tra le due parti è pari quasi a zero». Tensioni ci sono state anche sul confine siriano, dove una pattuglia israeliana è stata attaccata con un ordigno: nessun ferito.

 

Il Fatto quotidiano- "Palestina, israeliani uccidono 14enne"

 È stato ucciso davanti a una scuola del campo profughi di al-Jalazun, a Ramallah, il 14enne colpito a morte dall'esercito israeliano. Secondo i testimoni citati dall'agenzia palestinese Maan, nell'area non erano in corso scontri. Per i familiari del ragazzo, il giovane è stato "giustiziato". (La Presse)

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