Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Franz Rosenzweig studioso interattivo commento di Daria Gorodisky
Testata: Corriere della Sera Data: 01 dicembre 2013 Pagina: 13 Autore: Daria Gorodisky Titolo: «Rosenzweig studioso interattivo»
Riportiamo dalla LETTURA del CORRIERE della SERA di oggi, 01/12/2013, a pag. 13, l'articolo di Daria Gorodisky dal titolo "Rosenzweig studioso interattivo".
Franz Rosenzweig, La Bibbia ebraica (ed. Quodlibet)
II valore supremo della parola è il fondamento sul quale Franz Rosenzweig costruì la sua vita e la sua opera di filosofo e teologo. Ma anche di maestro, visto che negli anni Venti del secolo scorso inventò il metodo di insegnamento che oggi chiamiamo «interattivo». Nato in Germania nel 1886 da una famiglia israelitica assimilata, e dopo una tentazione tutta intellettuale di convertirsi al cristianesimo, Rosenzweig tornò alle sue radici e tradizioni modulate su un ebraismo liberale: da osservante, ma non da ortodosso. Oltre che uno dei pilastri del pensiero giudaico del Novecento (Emmanuel Lévinas ha dichiarato un debito intellettuale nei suoi confronti), il sostenitore della «porta della parola, che non può chiudersi completamente» è ritenuto uno dei modelli teorici del dialogo tra ebrei e cristiani. Anche se lavorò sempre per riportare la Bibbia ebraica al suo ruolo di «libro più importante», sottraendola a quell'idea di «Vecchio» Testamento che il cristianesimo considera superato dal «Nuovo». Lo dimostrano gli scritti raccolti in La Bibbia ebraica (Quodlibet), che comprende anche i testi della sua collaborazione con Martin Buber a una nuova traduzione di Torah, Profeti e Agiografi in un tedesco fedele all'interpretazione giudaica. Un libro appena uscito e davvero speciale, visto che, oltre al Rosenzweig filosofo, ci regala l'immagine del Rosenzweig uomo. E si tratta di materiale prezioso. Perché, se la sua produzione filosofica è disponibile in italiano presso Giuntina o da Vita e Pensiero (con il suo capolavoro Stella della redenzione), purtroppo non risultano tradotte le oltre mille splendide lettere che scambiò con l'adorata amante e amica Margrit Rosenstock, la sua Grilli. Qui, invece, possiamo per esempio conoscere l'entusiasmo quasi infantile con il quale, già gravemente provato e immobilizzato dalla malattia che lo farsa morire a 43 anni, recensisce il primo volume del grandioso progetto di un'Encyclopaedia Judaica «in buon tedesco leggibile, e stampato pure in corpo grande e ben visibile»: «Abbiamo davanti a noi un volume sfarzoso, di quasi quaranta quinterni in lino rosso e pelle marrone, taglio in oro, con un nobile frontespizio...». Era il 1928; sei anni e dieci volumi dopo, il nazismo portò morte anche su questa preziosa opera.
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