Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Premessa: per formazione sono economista aziendale e non fisico; prima di utilizzare questa informazione vogliate verificarla con uno specialista. Trovo che il grande pubblico non afferri a pieno i rischi del programma iraniano di arricchimento dell'uranio. L'Iran ha arricchito l'uranio al 20%, mentre l'uso militare richiede un arricchimento intorno al 90%; a prima vista quindi sembra che l'obiettivo sia ancora molto lontato; in effetti non è così. L'uranio naturale ha una percentuale di U235, quello fissile, di circa lo 0.7%. Ora ipotizziamo che ciascun ciclo di trattamento e purificazione nelle centrifughe possa raddoppiarne la percentuale. Il primo ciclo porterebbe quindi la percentuale di U235 dallo 0.7% all'1.4%. Il secondo ciclo la porterebbe quindi al 2.8%, il terzo al 5.6%, il quarto all'11.2% il quinto al 22.4% cioè più o meno dove siamo adesso. A questo punto saranno sufficienti un sesto ciclo per portarla al 44.8% ed un settimo all'89.6% e siamo pronti per gli usi militari. Con l'arricchimento al 20% l'Iran non ha percorso i 2/9 del percorso come potrebbe sembrare, ma i 5/7 ed è molto vicino all'obiettivo. Ricordo che per produzione di energia è sufficiente un arricchimento intorno al 3%, per usi Medici occorre una percentuame maggiore, ma quantità molto modeste. Concludo con un'ulteriore raccomandazione di verificare queste informazioni: non sono sicuro.
Cordiali saluti Massimo
risponde Ugo Volli:
Ringrazio il lettore. Il punto è proprio questo. Lasciando intatto l'apparato di arricchimento (sono 18 mila centrifughe, una quantità enorme che lavora in catena) e obbligando l'Iran a solo diluire in parte il suo uranio, si resta molto vicini alla soglia del combustibile nucleare, proprio perché l'arricchimento è percentuale e dunque cumulativo. Avevo spiegato un po' il processo in questa cartolina: . http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=51475 Si è calcolato che l'accordo di Ginevra serva ad aumentare il tempo necessario all'Iran per fare l'atomica solo di due settimane. Del resto le ultime notizie dicono che gli ayatollah hanno dichiarato di continuare il lavoro nel loro nuovo impianto ad acqua pesante, che presto li potrebbe portare ad avere abbastanza plutonio per una bomba H.