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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
14.11.2013 Terrorismo fai-da-te
commento di Federico Steinhaus

Testata: Informazione Corretta
Data: 14 novembre 2013
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Terrorismo fai-da-te»

"Terrorismo fai-da-te "
commento di Federico Steinhaus


Federico Steinhaus, Hassan Nasrallah con Khaled Meshaal

Da diverso tempo gli israeliani sono vittime di isolate aggressioni, quotidiane ed in apparenza tutte individuali e senza alcun collegamento fra di loro. Una persona viene pugnalata in una città, una macchina viene bersagliata da sassi lungo una strada, un’altra persona viene aggredita in una città ancora diversa, un palestinese spara con una pistola lanciarazzi, e così via.

Questo stillicidio è senza dubbio snervante, ma il punto essenziale è probabilmente un altro, ed è politico.

Hamas è paralizzato dalle vicende egiziane, posto sotto assedio anche a seguito delle azioni terroristiche organizzate nel Sinai, alle quali il “nuovo” Egitto militarizzato ha risposto con durezza, indebolito dalla scoperta di svariati tunnel che si infiltrano in territorio israeliano allo scopo dichiarato di rapire israeliani per poi chiedere la liberazione di prigionieri palestinesi.

Hezbollah a sua volta è posto in quarantena dalla guerra civile in Siria e dalle difficoltà che deve affrontare l’Iran, suoi prncipali sponsor politici e fornitori di armi.

In questa situazione Israele gode – anzi godrebbe – di una relativa tranquillità ai suoi confini ed all’interno. Questo duplice vantaggio tattico si tradurrebbe in un ulteriore danno politico per i suoi nemici, già indeboliti da altri fattori.

Da questa semplice analisi, che sicuramente hanno fatto i movimenti terroristici che fino a poco fa costituivano una minaccia mortale per Israele ed ora sono stati brutalmente marginalizzati, emerge l’ipotesi estremamente plausibile che questa serie di micro-attentati, apparentemente operati da singoli palestinesi “esaltati o impazziti” contro persone casualmente capitate loro a tiro, prive di valore simbolico, facciano in realtà parte di un piano preordinato. Se così fosse, si aprirebbe uno scenario nel quale Hamas e Hezbollah sarebbero deresponsabilizzati ed al sicuro da rappresaglie israeliane, mentre la costanza di un pericolo per l’incolumità dei propri cittadini sarebbe per Israele non solo immutata ma anche meno identificabile e più sfuggente.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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