Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Una barriera difensiva al confine con la Giordania per impedire l'ingresso dei terroristi cronaca di Aldo Baquis
Testata: La Stampa Data: 04 novembre 2013 Pagina: 12 Autore: Aldo Baquis Titolo: «E Netanyahu prepara un muro sul Giordano»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 04/11/2013, a pag. 12, l'articolo di Aldo Baquis dal titolo " E Netanyahu prepara un muro sul Giordano ".
Il fiume Giordano
Quella che Israele vuole costruire al confine col Giordano non è un 'muro' (come si legge nel titolo), ma, come scrive correttamente Baquis, una barriera difensiva. La sua utilità è quella di mantenere fuori dai confini i terroristi. Se questi ultimi non esistessero, non ci sarebbe bisogno di nessuna barriera. Ecco il pezzo:
Celebre per la sua potenza evocativa per i fedeli cristiani ed ebrei, il fiume Giordano è destinato a cambiare fisionomia. Sulla sua sponda occidentale sarà costruita una barriera: un lungo reticolato, ricco di sensori e di strumenti ottici sofisticati concepiti per segnalare tempestivamente presenze reputate minacciose, o comunque sgradite. Anche in futuri accordi di pace, ha detto ieri il premier Benyamin Netanyahu, «il Giordano deve restare il nostro confine di sicurezza». In Cisgiordania, ha lasciato intendere, c’è spazio per un compromesso con Abu Mazen. Ma la valle del Giordano, sprofondata in una ripida depressione con 1000 metri di dislivello rispetto a Gerusalemme, mantiene un significato importante per gli strateghi israeliani. In primo luogo la Barriera servirà a scongiurare il pericolo che centinaia di migliaia di siriani, sfollati in Giordania, possano incamminarsi verso la Cisgiordania. Il fiume Giordano è scarso di acque: per bloccarli occorre dunque un ostacolo fisico più serio. Ma quella Barriera avrà anche un chiaro valore politico. Segnalerà ai palestinesi la determinazione israeliana a impedire che assumano il controllo del confine orientale del futuro Stato indipendente. Ad impedire cioè che un giorno spalanchino la porta a forze ostili allo Stato ebraico. «Cosi’ - ha concluso Netanyahu - difenderemo non solo Israele, ma anche la pace». Per ora ci sono solo progetti preliminari. La costruzione vera e propria della barriera nella Valle del Giordano comincerà dopo il completamento della Barriera sul Golan e di quella al confine del Sinai, a ridosso di Eilat.
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