Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Gran Bretagna: perché non introdurre un po' di shari'a ? l'ennesimo passo suicida delle democrazie occidentali
Testata: Il Foglio Data: 31 ottobre 2013 Pagina: 3 Autore: Editoriale del Foglio Titolo: «Magna Charta o sharia?»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 31/10/2013, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Magna Charta o sharia?".
Il nostro non è più un paese cristiano, quindi le corti devono servire una comunità multiculturale”. Questo il messaggio alla Family Law Annual Conference di uno dei più alti in grado fra i giudici britannici, Sir James Munby. Già Rowan Williams, ex arcivescovo di Canterbury, e poi il presidente della Corte suprema inglese, Lord Phillips, avevano auspicato l’inserimento nel diritto anglosassone di alcuni elementi della sharia. Adesso è la volta di Sir Munby. Simili proposte non vengono da fondamentalisti islamici o sciatti relativisti, ma da illustri magistrati che custodiscono la Common law nelle proprie mani, dai principi del chiostro anglicano e dai riformatori veri (è a Phillips, ad esempio, che si deve l’abolizione delle parrucche nei tribunali inglesi). Gente dunque animata da uno spirito pragmatico, progressista persino. La legge secondo queste tre personalità pubbliche inglesi deve registrare la sensibilità morale dei cittadini, non prescriverla, secondo un vecchio principio liberaldemocratico. Sembrano, a prima vista, osservazioni sensate, persino ispirate alla tradizione imperiale britannica. Ma sono di più. Sono il superamento, autentico e tragico, della civiltà europea con le sue radici giudeo-cristiane, che ha sempre posto al centro della sua concezione giuridica, politica e sociale il principio dell’inviolabilità della persona. Nella sharia, a cui ammicca Munby nel suo discorso strategico, la persona non ha diritti ma mere “sottomissioni” successive, da quella di tutti ad Allah, fino a quella della donna al marito e del non musulmano al musulmano. I diritti dell’uomo che si sono affermati come contrassegni della civiltà occidentale sono in totale contrasto con la legge islamica, in conflitto con essa. Phillips, Williams e Munby tuttavia hanno registrato quanto già accade ogni giorno in Inghilterra. E cioè che cento corti della sharia operano nel Regno Unito a porte chiuse, senza accesso a osservatori indipendenti. Contemplano, tra l’altro, poligamia e mutilazione genitale, ripudio della moglie (noto come “talaq”) e prevenzione dei matrimoni misti, il tutto nel pieno rispetto dei cavilli legali multiculturalisti. Addio Magna Charta.
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