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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.07.2013 Vita a zigzag (Post Mortem) del laico Lapid
Commento di Daria Gorodisky

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 luglio 2013
Pagina: 12
Autore: Daria Gorodisky
Titolo: «Vita a zigzag (Post Mortem) del laico Lapid»

Su LETTURA/CORRIERE della SERA di oggi, 22/09/2013, a pag.12, con il titolo " Vita a zigzag (Post Mortem) del laico Lapid " Daria Gorodisky ricorda Tommy Lapid.

Tommy Lapid

Ha attraversato la vita andando a zigzag, Joseph «Tommy» Lapid, riuscendo sempre a prendere la direzione giusta al momento giusto. Da quando il 5 aprile i94i, a nove anni, si salvò dal bombardamento tedesco su Belgrado: correva a destra e le macerie crollavano a sinistra; sceglieva di virare a sinistra, e le schegge impazzavano a destra. E continuò così, dopo che i nazisti gli strapparono il padre e l'infanzia, fu :rendo di nazione in nazione dall'orrore, poi nel drammatico viaggio in mare verso il neonato Stato di Israele. Proprio appena sbarcato, nel 1948, si arruolò volontario. Da lì fu un crescendo di successi: perché Tommy Lapid ha vissuto con il perenne senso di colpa di chi, mentre la bestia divorava tutto, ce l'ha fatta a restare in vita; ma anche con la passione che può avere «solo una persona risparmiata da una morte certa». Diventò giornalista (prima del quotidiano in ungherese «Uj Kelet», poi di «Ma'ariv»), scrittore, businessman, seguitissimo opinion maker e direttore della tv di Stato, presidente del partito Shinui, parlamentare, ministro della Giustizia e vice primo ministro del governo di coalizione guidato da Ariel Sharon. Ospite e padrone di casa del gran mondo, Lapid era eclettico studioso e poliglotta; aveva grande sense of humour, personalità fortissima e spirito indipendente al punto da affossare una legge di bilancio che non condivideva: un voto contro Sharon, che pure amava di un amore filiale. Attivo combattente contro l'antisemitismo, è stato portatore, anche in politica, di un ebraismo tanto laico quanto fiero (e i partiti religiosi lo detestavano). Quando nel 2008 morì, lasciò disposizioni perché invece dell'orazione funebre risuonasse la canzone My Way di Frank Sinatra. La sua storia ha fatto da specchio ai primi 60 annidi vita di Israele ed è narrata in prima persona, con un piccolo stratagemma letterario, come «memorie dopo la mia morte»: Memories After My Death (in inglese per Elliott & Thompson). Il vero autore è il figlio di Tommy, Yair Lapid: altri sei libri pubblicati, anchorman tv anche lui, attuale ministro israeliano delle Finanze. E figlio d'arte due volte: sua madre, Shulamit Lapid, è tra le più prolifiche scrittrici dello Stato ebraico

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