Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 04/09/2013, a pag. 15, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo " Israele lancia due missili: 'Attenzione siamo pronti' ". Dalla STAMPA, a pag. 2, l'articolo di Aldo Baquis dal titolo " Missile di Israele spaventa il mondo ".
Ecco i pezzi:
Il GIORNALE - Fiamma Nirenstein : " Israele lancia due missili: 'Attenzione siamo pronti' "


Fiamma Nirenstein Bibi Netanyahu
Ieri due scie infuocate il cui chiarore si è perso nel grande scenario azzurro e giallo del Medio Oriente, dall’interno di Israele al centro del Mediterraneo, ci hanno fornito una quantità di informazioni sulla prossima guerra siriana, quella che, se Obama riceverà il permesso dal Congresso, potrebbe cominciare nel giro di una decina di giorni. Alle 9,30 la stazione militare russa sul Mar Nero ha dato notizia che due missili erano esplosi dalle parti della Siria. Israele ha poco dopo annunciato che aveva condotto un test di routine (si dice sempre così) insieme all’esercito americano. Ma i missili sembrano invece un chiaro messaggio: Israele si fa vivo dopo che Obama ha promesso di “punire” Bashar Assad per avere usato armi chimiche. E dice: siamo pronti. Israele si difenderà fino in fondo e con mezzi tecnologici inusitati. Proprio nelle stesse ore, il primo ministro Bibi Netanyahu, all’inaugurazione di una mostra di High Tech a Tel Aviv traduceva i fatti in parole: “La nostra vita dipende da un muro d’acciaio, da una cupola d’acciaio e da una volontà d’acciaio. Non vi conviene attaccarci”.
Il muro e la cupola d’acciaio (“Kipat Barzel”, così si chiama il sistema contro i missili di breve raggio) sono una realtà che è stata rappresentata proprio nell’esercitazione: Israele ha inventato e usa con successo la più precisa muraglia antimissile rappresentata dal sistema di difesa antimissili balistici Hetz, Freccia, e ieri esso è stato per l’ennesima volta sperimentato per intercettare uno Sparrow copia di uno Scud, come quelli di Assad. Insieme ai missili, sono stati sperimentati anche avanzatissimi radar del tipo Magnificent Pine, che identifica e passa tutti i dati del missile da intercettare a un sistema apposito, che ti dice cosa c’è dentro il proiettile in arrivo. Israele ha predisposto già una serie di batterie di ambo i sistemi lungo i confini della Siria, del Libano dominato dagli Hezbollah in possesso di un centinaio di migliaio di missili iraniani. Israele non ha solo armi di difesa, affidato interamente a se stesso e fin’ora estraneo, ora, minacciato ripetutamente, si è evidentemente convinto della serietà della situazione: i suoi F16 sorvolano il minuscolo fazzoletto di terra che è Israele senza tregua, non sono mai a terra, il Centesimo Squadrone raccoglie intelligence: se qualcosa si muove sul territorio nemico, la difesa, e anche l’attacco se necessario, verranno attivati.
Israele si è fatta viva ieri con Assad, gli Hezbollah e l’Iran che la minacciano ogni giorno di distruzione se Obama attaccherà, con un avvertimento che rompe la timidezza, e parla forse della scelta di Obama di non insistere nella politica di ostracismo verso le armi dell’alleato come ai tempi della guerra del ‘91 con Saddam Hussein, dove benché bombardata Israele fu obbligata a restare ferma. Forse Assad sente che Obama per giustificare l’ultima indecisione dovrà ottenere un risultato più importante della distruzione di qualche deposito di armi, una vittoria che lo metterà fuori giuoco: e ridotto alle strette il dittatore siriano sa che la sua ciambella di salvataggio è l’odio antisraeliano con cui può attrarre l’adesione araba. La Siria, grazie all’Iran e alla Russia ha la possibilità di raggiungere la maggior parte di Israele con centinaia di missili Scud, con i Fateh 110, per esempio, raggiunge obiettivi a duecento chilometri.
Assad ha anche ottimi missili Antiaircraft, come gli SA-10, SA-11, 19 e22. Inoltre le armi chimiche e i gas sono accumulati in depositi che probabilmente in questi giorni vengono rafforzati e approntati all’uso. Molti si cominciano a chiedere se le armi di distruzione di massa che gli americani non trovarono a Baghdad, non stiano uscendo in queste ore da qualche sotterraneo di Damasco. Mentre l’Iran come un falco famelico sorveglia dal suo nido di fanatismo antisraeliano e la Russia pur di fare un dispetto a Obama è pronta a tutto. Ha detto che annuncerà alla Siria ogni movimento minaccioso intercettato. Israele, che non c’entra niente, resta come il piccolo Hans con il dito nella falla della diga, mentre l’Oceano può rovesciarglisi addosso. Ma è una diga di acciaio.
www.fiammanirenstein.com
La STAMPA- Aldo Baquis : " Missile di Israele spaventa il mondo "

Momenti di grande apprensione si sono vissuti ieri -mentre la tensione fra Siria e Stati Uniti resta alle stelle - quando una stazione radar russa, quella di Armavir sul Mar Nero, ha rilevato il lancio di due missili dal Mediterraneo, verso est. Non è passato molto tempo fin quando le agenzie di stampa russe sono state in grado di dare il cessato allarme: i missili si erano inabissati in mare, senza causare danni. Ma sulla loro origine restava il mistero. Ad accrescere la confusione sono giunte dichiarazioni di una fonte militare in Israele, che si diceva all’oscuro dell’evento. Solo dopo due ore di fibrillazioni regionali dal ministero della Difesa israeliano è giunto un molto atteso comunicato di chiarimento. Nel contesto di un test del sistema di difesa aerea israelo-statunitense Arrow, spiegava il ministero, era stato lanciato unmissile Sparrow (Passero, o Ankor in ebraico). In termini vaghi veniva precisato che il test si era svolto «nel Mediterraneo e in una base dell’aviazione nell’Israele centrale». In seguito si è appreso che era stato lanciato dal Mediterraneo verso est. Il lancio, assicurano in Israele, era molto complesso: era stato programmato da tempo, quasi da un anno. Tuttavia pare aver avuto per Israele un valore aggiunto perché ha consentito di toccare con mano la qualità e la rapidità della copertura del Mediterraneo orientale e dell’area siriana da parte dei radar russi: che per primi hanno divulgato al mondo la notizia del lancio, una manciata di secondi dopo che era avvenuto. «Stiamo costruendo attorno a noi un Muro di ferro» ha annunciato ieri Benyamin Netanyahu riferendosi alle sempre più sofisticate difese aeree del proprio Paese e ricorrendo ad un termine coniato cento anni fa da uno degli ideologi del nazionalismo sionista, Vladimir Jabotinsky. Il programma Muraglia («Homa», in ebraico) si basa sulle batterie dei missili anti-missili Arrow, il cui compito è di intercettare ad alta quota missili balistici analoghi agli Scud siriani e agli Shihab-3 iraniani. Perqueste simulazioni Israele ricorre appunto agliSparrow (azzurri, argentati o neri) che di norma vengono installati su aerei da combattimento F-15. Arrivati a una quota di 60milapiedi, gli Sparrow sono lanciati fino ad uscire dall’atmosfera. Quando poi ricadono verso terra, il loro volo è simile a quello deimissili balistici.GliSparrow messi a punto da Israele cercano di confondere le difese nemiche: cambiano traiettoria e a un certo punto si spaccano in più parti. Da qui le informazioni russe relative ai «due missili» identificati in volo. Secondo ilministero israeliano della Difesa, il radar Pino Magnifico e le batterie Arrow hanno ricevuto in tempo reale tutte le informazioni necessarie e hanno reagito come i loro ideatori si aspettavano. «Un chiaro successo », ha esclamato il ministro della Difesa Moshe Yaalon. E Netanyahu ha aggiunto: «I nostri nemici comprendono ancora meglio che per loro è preferibile non provare ad attaccarci».
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