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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.08.2013 Egitto: il governo pensa di chiudere al Jazeera
visto il suo appoggio ai Fratelli Musulmani rappresenta un pericolo per la sicurezza interna

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 agosto 2013
Pagina: 13
Autore: Redazione del Corriere della Sera
Titolo: «Il governo del Cairo: 'Al Jazeera un pericolo. Bisogna chiuderla'»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/08/2013, a pag. 13, l'articolo dal titolo "Il governo del Cairo: «Al Jazeera un pericolo. Bisogna chiuderla»".


al Jazeera                                Mohamed Morsi

IL CAIRO — Il governo dei militari chiede di silenziare Al Jazeera : il network di Al Jazeera Misr , il canale egiziano della più famosa emittente araba di notizie, «opera senza alcun permesso, la sua presenza è illegale ed è una minaccia diretta alla sicurezza del Paese». L’ha detto ieri la ministra dell’Informazione Doreya Sharaf a el Masri el Yom. «La chiusura è una richiesta popolare, e comunque gli egiziani non la guardano», ha detto la signora Sharaf, lanciando un monito agli emiri del Qatar: «Speriamo che il loro governo intervenga per calmare i giornalisti». Al Jazeera Misr garantisce da inizio luglio una copertura costante delle manifestazioni dei sostenitori pro Morsi, culminata nelle dirette notturne dalle piazze Rabaa e Nahda, poi sgomberate con la forza il 14 agosto. L’emittente, già accusata dal governo di una copertura «non professionale degli eventi», «fabbrica informazioni» ha proseguito la signora Sharaf. «È un dovere degli egiziani non guardare quel canale, perché è una minaccia per il Paese». Da una tv che dà fastidio a una tv amica: l’emittente di Stato ha annunciato ieri che il coprifuoco in Egitto d’ora in avanti avrà luogo a partire dalle 21 e non più dalle 19. Rimarrà in vigore fino alle 6 del mattino. Faranno eccezione i venerdì, i giorni della preghiera nelle moschee, quando il coprifuoco rimane fissato alle 19. Intanto oggi cominciano nello stesso tribunale, in sezioni diverse, i processi a carico di Mohamed Badie, guida dei Fratelli musulmani accusato di incitamento alle violenze, e di Hosni Mubarak per l’uccisione dei dimostranti nel 2011. I procedimenti avranno luogo al tribunale di New Cairo, il mega insediamento urbano alla periferia est della capitale.

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