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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Corriere della Sera - La Repubblica Rassegna Stampa
15.07.2013 Egitto: i Fratelli Musulmani si auto definiscono 'democratici'
intanto el Baradei giura da vice-presidente

Testata:Corriere della Sera - La Repubblica
Autore: Cecilia Zecchinelli - Redazione di Repubblica
Titolo: «Nella moschea-rifugio dei pro Morsi - El Baradei giura da vicepresidente. Congelati i beni dei Fratelli musulmani»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 15/07/2013, a pag. 13, l'articolo di Cecilia Zecchinelli dal titolo " Nella moschea-rifugio dei pro Morsi ". Da REPUBBLICA, a pag. 15, la breve dal titolo "El Baradei giura da vicepresidente. Congelati i beni dei Fratelli musulmani ".
Ecco i pezzi:

CORRIERE della SERA - Cecilia Zecchinelli : " Nella moschea-rifugio dei pro Morsi "

Il pezzo di Zecchinelli riporta le dichiarazioni dei Fratelli Musulmani egiziani, i quali si fanno passare come vittime e custodi della democrazia.
E' indubbio che Morsi abbia vinto le elezioni. Ma si può dire altrettanto di Hitler in Germania nel '33. Nessuno, però, si sogna di pensare che Hitler fosse un guru della democrazia. Le elezioni, da sole, non sono un indicatore di democrazia. Il governo dei Fratelli Musulmani non era democratico, per questo ribelli ed esercito sono intervenuti.
Ecco il pezzo:


Fratelli Musulmani

IL CAIRO – «Apprezziamo le parole di Usa, Germania e Italia contro la detenzione arbitraria di Mohammad Morsi, scomparso da 10 giorni. Ma non è il punto: questo non è solo un caso di diritti umani ma un’aggressione alla democrazia. Qualsiasi studente di scienze politiche capirebbe che è un golpe militare che rafforzerà i veri estremisti alla Zawahiri che già dicono “non fidatevi della democrazia”». La Cancelliera tedesca Merkel ha chiesto che Morsi venga liberato... «Il mondo deve fare di più». Amr Darrag, tra i leader storici della Confraternita è stato ministro della Pianificazione e della cooperazione fino al 4 luglio. «Mi sono dimesso all’indomani della deposizione di Morsi, con tutti i colleghi di partito, nove su 36 ministri per smentire che tutto fosse in mano nostra anche se è vero che nessuno, nemmeno la Fratellanza, ha scelto la via del vero dialogo con gli oppositori come ho sempre chiesto», continua Darrag nella moschea di Rabaa Al Adawiya, cuore dell’ormai immensa tendopoli di «resistenti», mentre arrivano le notizie dal nuovo governo in via di formazione. Ahmed Galal, stimato economista con un passato alla Banca Mondiale, è il nuovo ministro delle Finanze. Nabil Fahmy, già ambasciatore in Usa con Mubarak, andrà gli Esteri. «Un misto di tecnocrati e di vecchio regime, e il generale Al Sisi, capo dei militari, resterà alla Difesa», commenta Darrag a cui, si dice, è stato chiesto di tornare al suo posto. «Non è vero, anche se Al Sisi continua a parlare di apertura a tutti, di riconciliazione — smentisce lui —. Nessuna offerta di ministeri che ovviamente rifiuteremmo, solo parole che cozzano contro la chiara volontà di annientarci. Per questo manteniamo i presidi, altrimenti finiremmo in migliaia in carcere, oltre alle centinaia già in cella. Vogliono azzerarci prima delle elezioni. Molti che non ci amano iniziano a capire il piano dei generali e l’errore che hanno fatto a schierarsi con loro. Alle elezioni successive, con leader più giovani e aperti che già stanno emergendo, potremmo imporci democraticamente. Di questo “loro” hanno paura, per questo non ci arrendiamo».

Nella sala stampa di Rabaa continuano le conferenze: «Insistiamo a comunicare, ci hanno chiuso le tv e i giornali ma stiamo allestendo un canale satellitare da qui», dice Gehad Haddad, portavoce della Fratellanza, ricercato con altri vertici della Confraternita tra cui la Guida spirituale Mohammad Badie (di 14 leader del movimento ieri sono stati congelati i conti bancari). Quasi nessuno parla di religione, le parole (e le scritte) più frequenti sono «golpe» e «legalità». E «raìs Morsi», contro il quale si profilano accuse gravi, dallo spionaggio all’omicidio. «Assurdo, ma quelli del vecchio regime sono bravi nell’inventare falsità, perfino nella nostra sede di fronte al ministero della Difesa, da noi già evacuata, i soldati hanno ora trovato armi. Dovremmo essere stupidi». Di armi però l’Egitto è pieno, e se le decine di morti degli ultimi giorni sono stati soprattutto sostenitori di Morsi, tra loro ci sono gruppi violenti. «E’ vero, e temo che se la repressione continuerà molti diventeranno estremisti. Per questo il mondo deve fare di più, lo chiedo anche al ministro Bonino che conosco e stimo, a tutti i Paesi amici dell’Egitto».

La REPUBBLICA - " El Baradei giura da vicepresidente. Congelati i beni dei Fratelli musulmani "


Mohamed el Baradei    Prima era al servizio di questo gentiluomo

IL CAIRO — II riformista Mohammed EI Baradei ha giurato come vice presidente ad interim dell'Egitto, nelle mani del presidente ad interim Adly Mansour, l'uomo succeduto a Mohammed Morsi dopo che era stato deposto dall'esercito meno di due settimane fa. Nelle stesse ore, la procura del Cairo ha deciso di congelare i beni di 14 alti dirigenti della Fratellanza, inclusa la Guida generale Mohammed Badia. Da ieri sera è al Cairo il sottosegretario di Stato Usa Bill Burns, veterano del Medio Oriente e vice di John Kerry, per colloqui con gli attuali leader. Visita che, come ha spiegato il Dipartimento di Stato, «sottolinea il sostegno degli Stati Uniti al popolo egiziano».

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