Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
ho letto in data 28 giugno 2013 sul suo giornale la breve di Mirko Molteni titolato “Israele abbatte villaggio arabo costruito da UE”. Mi sembra che tale articolo, non per la sua brevità , informi poco e male. Le ragioni sono due: La prima é che il titolo scelto dalla redazione “Israele ab batte” ecc. non rispecchia per nulla gli eventi narrati nel pezzo, infatti da quel che narra Molteni non é stato ancora abbattuto nessun villaggio. La seconda é che il giornalista racconta più sulla base di deduzioni che derivano dalle sue convinzioni personali, che su dati di fatto che non riferisce, ma che dovrebbe conoscere. Sembra infatti che Molteni ignori del tutto che il villaggio in questione- recente e piuttosto mal messo- si trova nella cosiddetta zona C , che secondo gli accordi di Oslo sottoscritti anche dai Palestinesi, é sotto il totale controllo della Amministrazione israeliana, alla quale quindi spetta di diritto, se consentirne la costruzione o meno. Non credo che tali decisioni spettino alla UE o a dei “rappresentanti francesi che non approvano la mossa di Israele”. Al massimo si può dire che Israele dovrebbe essere più tempestivo nel comunicare e far valere le sue decisioni legittime oppure si può contestarne la legittimità, sempre sulla base degli accordi riconosciuti. Molteni é libero di avere le sue simpatie, ma ha soprattutto il dovere di riferire fatti e situazioni in termini compiuti e non distorti, per non ingenerare equivoci interpretativi nel lettore. Questo almeno vorrebbe la deontologia professionale.