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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Shani Boianjiu, La gente come noi non ha paura 10/06/2013

La gente come noi non ha paura                        Shani Boianjiu
trad. Fabio Pedone
Rizzoll                                                                          euro 18

Avishag, Yael e Lea sono tre ragazze di un minuscolo villaggio nel Nord di Israele. Un luogo remoto, dove si rimane più a lungo bambini, ma anche per le tre amiche arrivano i 18 anni, il momento di andare militare, e se lo choc dell'esercito sulla fanciullezza è argomento conosciuto alla letteratura, appare inedito nel mondo delle piccole donne, e in un paese sempre in guerra e pericolo. Shani Boianjiu, un'israeliana di 27 anni a] suo esordio (in inglese), ci racconta, spesso con felice ironia, i singoli percorsi delle tre, tra guardie di frontiera, posti di blocco, pesanti addestramenti, prime solitudini, scherzi, sesso un po' spiccio tra le dune, ore e ore di noia, altre di paura, sconcerto di fronte al "nemico", si tratti di un palestinese che accoltella un commilitone o un gruppo di ragazzini arabi che chiede la complicità dei soldati per finire sui giornali, l'indifferenza dei capi. La guerra rimane lontana, ma i suoi echi si fanno sentire, rabbuiando man mano lo scenario, rabbuiando alla fine tutto, troppo, fino a trasformare le protagoniste quasi in disadattate: come nel penultimo catastrofistico e futuristico capitolo che sciupa con una violenza gratuita e inverosimile questo interessante romanzo di formazione.

Susanna Nirenstein
La Repubblica


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