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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Giornale Rassegna Stampa
03.06.2013 La Siria che fa la morale alla Turchia sulla repressione
commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 03 giugno 2013
Pagina: 14
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «La morale degli sciacalli di Damasco»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 03/06/2013, a pag. 14, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "La morale degli sciacalli di Damasco".


Fiamma Nirenstein    Recep Erdogan               Bashar al Assad

La tragedia che si trasforma in farsa non è una novità. Ed ecco una storia di sciacalli. La Siria, tutta contenta che il suo nemico Erdogan, primo ministro turco, si trovi nei pasticci a causa delle grandi manifestazioni che ieri sera hanno di nuovo occupato le piazze di Istanbul, fa una sua mossetta distraendosi per un secondo dalla sepoltura di tutti gli assassinati. Dall’inferno di sangue in cui nello scontro con Assad sono stati uccisi più di 80mila cittadini, il suo Ministero degli Esteri consiglia, che, date le dimostrazioni in Turchia, i turisti siriani (me li vedo, tutti coi pantaloncini corti e gli occhiali da sole per una vacanzina dall’inferno) non vadano in Turchia.

E’ pericoloso. Non finisce qui: il ministro dell’Informazione Omran al Zohbi condanna l’atteggiamento di Erdogan di fronte a quelle che teneramente descrive come “dimostrazioni non violente” (non poteva intenerirsi per i suoi?) e dice che il suo attacco coi gas ai dimostranti “rivela il suo distacco dalla realtà, la sua mancanza di realismo”. Traduzione: non capisce che in Siria ha ragione Assad. Forse in preda all'ebrezza  al Zohbi insiste ancora: il popolo turco non si merita questa “atteggiamento selvaggio” e Erdogan non deve “sfidare il suo popolo”.

Le agenzie di Assad si spingono fino a sostenere che le grandi dimostrazioni sono “espressione di opposizione alle politiche di Erdogan contro la Siria”. In realtà le piazze che protestano contro Tayyp Erdogan non possono sopportare la stretta del potere islamista che egli impone: non basta una maggioranza parlamentare nel complesso Paese di Kemal Ataturk, sia pure ottenuta tre volte, per proibire l’alcol,spingere al velo, proibire l’aborto che è legge dello stato, punire le affettuosità dei ragazzi in pubblico, tenere per i terroristi di Hamas e puntare sulla Fratellanza Musulmana, imprigionare 94 giornalisti insieme a decine di importanti capi militari.

La polizia di Erdogan ha fatto un migliaio di feriti in due giorni, Amnesty sostiene che ci siano due morti. Che Erdogan prenda qualche sventola è un bene. Ma che i siriani lo azzannino ululando, sinceramente non ci fa ridere. 
www.fiammanirenstein.com  

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