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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Giornale Rassegna Stampa
30.05.2013 Francia: il terrorista di Parigi è un cristiano convertito all'islam
commento di Fausto Biloslavo

Testata: Il Giornale
Data: 30 maggio 2013
Pagina: 17
Autore: Fausto Biloslavo
Titolo: «Un altro convertito ci fa la guerra santa»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 30/05/2013, a pag. 17, l'articolo di Fausto Biloslavo dal titolo "Un altro convertito ci fa la guerra santa".


Fausto Biloslavo

Alexandre D., 22 anni com­piuti oggi, è l'aspirante tagliago­le islamico che ha cercato di sgozzare sabato scorso un sol­dato francese di ronda a Parigi. L'antiterrorismo lo ha arresta­to ieri mattina in un sobborgo della capitale francese. Il suo ge­sto è stato ispirato dall'aggres­sione di­tre giorni prima a un sol­dato inglese decapitato in mez­zo alla strada a Londra.
Alexandre, come i due taglia­gole­catturati nella capitale bri­tannica, è un convertito all' islam radicale. Uno di noi che si è lasciato irretire dalle sirene della jihad trasformandosi in una serpe in seno. Un terrorista della porta accanto, per di più cristiano, che ha abbracciato Allah. Un lupo solitario adesca­to via internet, che viaggiava in paesi a rischio. E dal 2011 si è tra­sformato pure esteriormente indossando le lunghe tuniche
islamiche e lasciando crescere la barba in nome di Allah. Un tragitto ispirato dai predicatori della jihad che lo ha portato a di­ventare una bomba innescata nel cuore dell'Europa.
Il ministro dell'Interno fran­cese, Manuel Valls, ammette che «in Francia ci sono poten­zialmente diverse decine, an­che centinaia, di Merah». Un al­tro lupo solitario della guerra santa che lo scorso anno uccise 7 persone a Tolosa.
Alexandre, reo confesso, è stato preso grazie ai filmati del­le telecamere e al Dna su una bottiglietta d'aranciata in una sacca che aveva abbandonato. Il procuratore di stato, Franço­is Molins, ha dichiarato che «la natura dell'atto, il fatto che sia avvenuto tre giorni dopo quel­lo
di Londra e la preghiera reci­tata poco prima, lasciano crede­re che abbia agito in nome di un' ideologia religiosa».
Peccato che Alexandre fosse stato segnalato dalla polizia fin dallo scorso anno per compor­tamenti
radicali. Pure in auto­bus evitava con stizza la promi­scuità con le don­ne. Per non parla­re dei viaggi so­spetti all'estero in paesi islamici, nonostante fosse semi disoccupa­to e delle denun­ce per piccoli reati. Il 20 febbra­io era stato segnalato ai servizi francesi con un dettagliato rap­porto che lo accusava di «far parte di un movimento islami­co fondamentalista ». Non è ser­vito a molto.
Alexandre è solo la punta dell' iceberg dei convertiti che si tra­sformano in tagliagole islamici
nella vecchia Europa. Gli ulti­mi assassini di Londra, cittadi­ni inglesi di origine nigeriana, Michael Adebolajo e il suo omo­nimo Adebowale, sono pure lo­ro ex cristiani. Finiti nelle brac­cia di Allah da adolescenti co­me Alexandre a Parigi, grazie ai sermoni di qualche imam radi­cale.
L'11 aprile è morto combat­tendo, contro le truppe di As­sad in Siria, Raphael Gendron, un altro francese convertito all' islam da giovanissimo. Nel 2008 è stato arrestato a Bari con accuse di terrorismo. Nel carce­re di massima sicurezza sardo di Macomer inneggiava ad Al­lah quando i soldati italiani mo­rivano in Afghanistan. La scor­sa estate, dopo essere stato scar­cerato, è partito per la Siria.
In Italia si stima che siano me­no di 10mila i convertiti all' islam, soprattutto per poter sposare donne musulmane. Quanti potrebbero emulare i ta­gliagole di Londra e Parigi?
Nel­la seconda metà degli anni due­mila l'8% degli estremisti isla­mici arrestati in Europa erano convertiti. I paesi più a rischio sono Inghilterra, Francia e Ger­mania.
Fra i terroristi che seminaro­no il terrore nella metropolita­na di Londra nel 2005 c'era an­che Jamal, al secolo Germaine Lindsay. Un giamaicano, dall' età di 2 anni in Inghilterra, che si è convertito all'islam, con la madre, nel 2000. Il più famoso convertito britannico è Ri­chard Reid, che nel 2001 voleva fare saltare in aria un aereo in volo con dell'esplosivo nasco­sto nel tacco delle scarpe.
In Marocco sconta l'ergasto­lo il convertito francese Pierre Richard Robert, soprannomi­nato «l'emiro dagli occhi blu». Nel 2003 organizzò gli attentati suicidi di Casablanca che ucci­sero 45 persone. La prima don­na kamikaze europea si chia­mava Muriel Degauque.
In Bel­gio aveva abbracciato l'islam sposando un estremista della guerra santa. Nel 2005 si fece saltare in aria in Irak.
Ogni anno in Germania si convertono circa 4mila tede­schi. Uno di loro, Eric Breinin­ger, 22 anni, è morto armi in pu­gno nell'area tribale fra Paki­stan e Afghanistan. Altri due convertiti tedeschi, Fritz Ge­lowicz e Daniel Schneider, so­no stati arrestati prima che at­taccassero una base Usa in Ger­mania.
Il convertito americano più famoso è Walker Lindh, il «tale­bano Johnny», catturato in Af­ghanistan dopo l'11 settembre 2001.

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