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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.05.2013 Turchia: deriva autoritaria
Commento di Monica Ricci Sargentini

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 maggio 2013
Pagina: 50
Autore: Monica Ricci Sargentini
Titolo: «Turchia,crociata contro l'alcol, il rischio di una deriva autoritaria»

Sul CORRIERE della SERA di oggi, 25/05/2013, a pag.50, con il titolo "Turchia, crociata contro l'alcol, il rischio di una deriva autoritaria", Monica Ricci Sargentini commenta la deriva autoritaria del governo Erdogan.


Recep Tayyip Erdogan

Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan è riuscito ieri a far approvare a tempo di record dalla Grande assemblea di Ankara una legge molto restrittiva sulla vendita di alcolici. In pratica sarà vietato bere vicino a moschee e centri educativi, le bottiglie saranno oscurate nei film e nelle soap, le pubblicità di alcolici spariranno e sarà proibita la vendita nei negozi dalle 10 di sera alle sei di mattina. In più i produttori dovranno inserire sulle etichette chiari avvertimenti sui rischi per la salute e i venditori saranno obbligati a togliere dalle vetrine le bevande incriminate.
Consumare alcol, insomma, diventerà quasi impossibile se si pensa che in Turchia ci sono ben 93 mila moschee, di cui 3 mila solo a Istanbul. Erdogan, un devoto musulmano, si è difeso dicendo che il provvedimento non è dovuto a motivi religiosi ma al desiderio di tutelare i giovani: «Non vogliamo una generazione che passa il tempo a bere giorno e notte» ha detto. Eppure nel Paese non si registrano problemi di alcolismo, anzi il consumo è molto più basso che in Occidente.
Per quelli che hanno sempre gridato a un'agenda segreta dell'Akp per islamizzare la Turchia «secolare» voluta da Atatürk la legge sull'alcol è la pistola fumante. Ieri per protesta l'opposizione ha lasciato l'aula al momento del voto. Ma c'è di più: a un rischio di una deriva autoritaria cominciano a credere anche quegli intellettuali liberali e laici che avevano salutato l'ascesa di Erdogan come un segno di democrazia contro lo strapotere dei militari. Ieri Mehves Evin, editorialista del quotidiano Milliyet e nome noto del giornalismo laico nel Paese, ha parlato di una legge «dispotica» paragonabile al maccartismo degli anni Quaranta negli Usa. «Ho sempre pensato che Erdogan fosse un uomo pragmatico — ha aggiunto — e che non avrebbe mai lavorato per creare questo ordine oppressivo. Ma mi sbagliavo». E non è solo lei a pensarlo.

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