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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Giornale Rassegna Stampa
18.05.2013 Storia degli ebrei, di Riccardo Calimani
Intervistato da Matteo Sacchi

Testata: Il Giornale
Data: 18 maggio 2013
Pagina: 30
Autore: Matteo Sacchi
Titolo: «Medici, affari,false accuse. Ecco la storia degli ebrei»

Sul GIORNALE di oggi, 18/05/2013, a pag.30, con il titolo "Medici, affari,false accuse. Ecco la storia degli ebrei", Matteo Sacchi intervista Riccardo Calimani, autore della "Storia degli ebrei italiani", appena uscita da Mondadori.

Riccardo Calimani

Quella degli ebrei italiani è una storia lunghissima e intricata. La comunità ebraica, ma si potrebbe anche parlare di diverse comunità che si susseguono nel tempo,risiede nella nostra penisola sin dai tempi della Roma repubblicana. Una presenza che ha cambiato la cultura del nostro Paese in molti modi. Alcuni davvero poco studiati. Ecco perché "Storia degli ebrei italiani, dalle origini alXVsecolo" (Mondadori, pagg. 618, euro 28) di Riccardo Calimani (a cui seguirà, nelle intenzioni dell'autore, un volume che arriverà ai giorni nostri) è davvero untesto foriero di spunti. Calimani, a cui si devono alcune delle maggiori monografie sull'ebraismo (Storia del Ghetto di Venezia; Storia dell'ebreo errante, Ebrei e pregiudizio...)e che si occupa del Meis (Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah) di Ferrara, ha raccontato al Giornale la genesi e il senso dell'opera.
Quanto è antica la presenza ebraica nella Penisola?
«Gli ebrei sono in Italia da almeno 22 secoli. Sono sempre stati una minoranza molto piccola ma con un ruolo rilevante. Una minoranza non abbastanza studiata».
Non è stata sempre una convivenza semplice quelle tra ebrei e cristiani. E ancora prima quella tra ebrei e pagani...
«Durante l'Impero romano ha avuto un andamento altalenante, un susseguirsi di aperture e di leggi repressive. Soprattutto per quanto riguarda la questione della divini tà dell'Imperatore. Poi nel medioevo uno dei fattori di tensione più forte diventerà la presenza del papato. In un tessuto giuridicamente vario e complesso credo si possa dire che i momenti più difficili sono stati durante le Crociate, un momento in cui la paura del diverso prese il soprawento, e poi in seguito durante le pestilenze... In quei casi gli ebrei diventavano facilmente un bersaglio».
Lei dedica un intero capitolo alla così detta accusa del sangue ci spiega cos'è?
«Il primo ad accusare gli ebrei di omicidio rituale fu Apione di Alessandria nel primo secolo dell'Era Volgare. A lui rispose lo storico ebreo Giuseppe Flavio nel suo Contra Apionem definendo questa accusa la"più tragica delle favole". Ma quella favola non è mai morta, sostanzialmente nel medioevo l'accusa, assolutamente priva di qualsiasi fondamento, divenne quella che gli ebrei uccidessero ritualmente dei bambini e questo scatenava la furia del popolino. La cosa ridicola è che nell'Impero romano anche i cristiani erano accusati di omicidio rituale forse per la questione del corpo e del sangue nell'eucarestia». Qualche hanno fa il libro di uno storico di origine ebraica ha causato molto scandalo su questo tema. Ariel Toaff in Pasque di sangue sostiene che c'è, in alcuni casi, traccia reale di questi omicidi rituali...
«Guardi lo studio di Toaff secondo me, e secondo molti altri storici, è privo di validità, è fatto male. Credo ci siano anche aspetti psicologici nella questione... Ma su questi non voglio entrare».
In quali zone dell'Italia la presenza degli ebrei era radicata nel periodo da lei studiato?
La presenza era fortissima in Puglia,Sicilia e Calabria,il radicamento massiccio nei centri del Nord,come Venezia è arrivata dopo, Tra le grandi città, anche se può sembrare un paradosso è Roma».
Quali sono le professioni in cui hanno dato un contributo maggiore allo sviluppo della cultura italiana?
«Sicuramente la medicina e le scienze, in cui non erano soggetti a molte delle limitazioni che colpivano i cristiani. E poi i medici ebrei curavano il corpo e non l'anima equesto gli giovava dalpunto di vista dell'efficacia. Durante il medioevo poi c'è stato un confronto teologico che è stato proficuo per entrambe le parti.Poi ovviamente visto tutti i divieti verso il prestito tra il 1300 e il 1500 si sono ritagliati un ruolo importantissimo ma pericoloso rispetto alla banca».
Lo studio della Kabbalah  ha favorito gli scienziati e i medici ebrei?
«No, la Kabbalàh è basata sull' intuizione, la base razionalista viene dal Talmud».

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