Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Il valore della parola 'sicurezza' in Israele 13/04/2013
Leggo qualche volta il vostro sito, e l'ho anche segnalato ad altri. Mi riferisco all'articolo «12.04.2013 Se anche il matrimonio gay diventa un appiglio per attaccare Israele» (http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=12&sez=120&id=48755). Il commento all'articolo dice «per poter permettere a Mohammed di stare in Israele, sono necessari dei controlli dovuti agli attentati terroristici palestinesi che ci sono stati in passato e che potrebbero ripetersi. E' un problema di sicurezza.» e poi l'articolo più avanti dice «Le unioni eterosessuali tra palestinesi, arabo-israeliani ed ebrei israeliani sono consentite, con la perversa postilla che proibisce però al residente dei Territori di trasferirsi nello Stato ebraico e riunirsi con il coniuge.». Sono d'accordo che la situazione in Israele sia difficile e richieda delle precauzioni per la sicurezza, ma rendere impossibile la convivenza di coniugi, dopo avere fatti tutti i controlli del caso (per chi lavoro, chi mi paga lo stipendio sul conto corrente, sulla dichiarazione dei redditi, dove vado in vacanza se vado all'estero pe rlunghi periodi, tutto quello che volete e che potrebbe servire), è esagerato. Il mio compagno ed io non abbiamo la stessa cittadinanza e quindi la nostra possibilità di vivere insieme è necessariamente legata alla possibilità che uno dei due paesi in cui siamo nati ci consenta di abitare e lavorare in uno stesso posto. Considero incivile che, dopo avere fatto tutti i controlli di sicurezza possibili ed immaginabili, non sia possibile per il coniuge non ebreo di un cittadino israeliano potersi stabilire nello stato di Israele.
saluti, Beatrice
Gentile Beatrice, non ci ha detto però in che paese vive, lei e il suo compagno, perchè un conto è vivere in un paese dove il terrorismo ha utilizzato persino donne che fingevano di essere incinte pur di trarre in inganno per potersi far esplodere. La parola "sicurezza" non viene purtroppo considerata come si dovrebbe. Iol suo ragiionamento è più che condivisbile, ma occore valutare in quale paese si applica. Grazie per i suoi apprezzamenti a IC, Redazione