Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Quello che mi sconcerta, ma non più di tanto, sono la meraviglia e la riprovazione suscitate dalla carognesca imbecillità antisemita di una docente “educatrice”. Probabilmente, nonostante insegni matematica, dubito che sappia contare fino a raggiungere la cifra di sei milioni…Ma già, è nata circa sei anni dopo l’ultimo conflitto, quindi poverina sarebbe da compatire non avendo vissuto in prima persona la catastrofe abbattutasi sul pianeta con l’avvento del nazifascismo e il comunismo. Questa donna con la massima perfidia ha vigliaccamente infierito su una giovane studentessa ebrea rimproverandola di non avere conosciuto Auschwitz, perché se fosse stata in quel luogo di orrore inaudito, avrebbe compreso a proprie spese il concetto di ordine (mortale) dalla professoressa tanto vagheggiato. Allora esisteva l’ordine, infatti, i treni erano puntuali specialmente nello scaricare gli infelici destinati alle camere a gas. Una tizia che ragiona in maniera così sadica, sarebbe stata una perfetta criminale e feroce kapò all’interno dei campi. Alla docente di matematica consiglio un esercizio di calcolo molto semplice: conti da uno fino a sei milioni (pausa di un secondo tra un numero e l’altro), così da rendersi conto quanto ci vuole per raggiungere la cifra degli ebrei sterminati. Le sembrerà interminabile il tempo che impiegherebbe per arrivare alla fine del conteggio. Dubito che riesca ad arrivare al termine del calcolo perché ne uscirebbe frastornata…Ma la sua bieca ideologia, le fa da scudo insieme a un alibi nazistoide per giustificare, quanto ha schifosamente e spudoratamente riaffermato. Vada in pensione, e non si faccia più sentire perché è il simbolo della peggior bassezza morale, politica e storica che oggi impera in molti casi (non venuti alla luce) nell’ambito della Pubblica Istruzione. Per i tipetti come la tizia, i dibattiti e le tavole rotonde lasciano il tempo che trovano Una forte stretta di mano ai tre giovani dell’istituto che, hanno mostrato solidarietà alla compagna miserabilmente vilipesa, per quanto riguarda il silenzio degli altri allievi della stessa classe è evidente un tacito, conigliesco e vile consenso alla bestialità espressa dalla pseudo educatrice.