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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.04.2013 Iran:niente accordo sul nucleare
capirai che novità

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 aprile 2013
Pagina: 17
Autore: La redazione del Corriere
Titolo: «Teheran e il nucleare: non c'è l'accordo»

Se se ne sta accorgendo anche Catherine Ashton, l'astuta Ministra degli Esteri Ue, vuol dire che siamo arrivati alla frutta, l'Iran non ha nessuna intenzione di fermare la corsa al nucleare. Obama ne tragga le dovute conseguenze, e dimostri la veridicità delle sue affermazioni a Gerusalemme.
La linea rossa è stata superata.
Ecco una breve cronaca dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/04/2013, a pag.17, con il titolo " Teheran e il nucleare: non c'è l'accordo".

 

ALMATY (Kazakhstan) — Nulla di fatto tra l'Iran e i sei Paesi del gruppo 5+1 (i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu più la Germania) che ieri si sono riuniti in Kazakhstan per il secondo giorno di colloqui sul programma nucleare di Teheran. L'Alta rappresentante per la politica estera dell'Ue e coordinatrice del 5+1, Catherine Ashton, ha riferito che le posizioni con Teheran rimangono distanti e non c'è «comprensione reciproca». Anche la Russia ha annunciato il fallimento dei colloqui sottolineando che non c'è accordo su una prossima data per i negoziati. Ad Almaty l'Iran era rappresentato dal capo negoziatore sul nucleare, Saeed Jalili (nella foto in alto) che ha detto di aver presentato un «piano operativo» per risolvere la questione ma che «l'altra parte non era pronta ed ha chiesto più tempo per studiare la proposta». Ora cosa succederà? La mancanza di un accordo sulla controversa attività nucleare iraniana potrebbe mettere in difficoltà i sostenitori di una soluzione pacifica del problema e aumentare i sospetti di Israele sul fatto che Teheran usi i negoziati soltanto come tattica dilatoria, per prendere tempo. Da tempo le potenze occidentali chiedono che l'Iran riduca le sue attività presso il sito per l'arricchimento dell'uranio di Fordow e porti sotto il 20% l'arricchimento stesso. Ma Teheran considera le richieste «non sufficientemente bilanciate» e chiede il formale riconoscimento del suo diritto a dotarsi del nucleare a fini civili e la rimozione di tutte le sanzioni internazionali legate al suo programma atomico. Ieri gli americani frenavano il pessimismo: «Non c'è stata una svolta ma nemmeno un insuccesso totale — ha detto un anonimo funzionario Usa —. La nostra intenzione è di andare avanti».

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