Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Deborah non si smentisce nella stesura dei suoi interventi, specialmente quando con ironia e sottile sarcasmo affronta argomenti di un certo spessore politico e argomenti di attualità. Impareggiabile puledra di razza riesce a colpire a colpi di fioretto, con stoccate precise raggiunge nel segno dei “malcapitati” di turno. La sua ironia oltre a essere gradevole è micidiale. Insomma è un vero piacere leggere i suoi interventi che mi divertono molto, perché disorienta, in quanto riesce aggirare l’avversario chiudendogli ogni via di fuga di fronte alle sue micidiali stillate. Il suo amore per Israele è talmente fuori discussione che riesce a coinvolgere anche chi tentenna o, ha le idee confuse. Questa sua dedizione mi trova totalmente coinvolto nella sua lunghezza d’onda. Obama? Lo ha sistemato per le feste irridendolo. Ma il presidente americano filoislamico, tronfio della sua rinnovata “dis-carica” è talmente presuntuoso da permettersi l’arroganza di dettare condizioni a Israele. Ma chi crede di essere? Consiglio a Obama di visitare lo Yad Vashem ma, per pudore prima di varcare la soglia di quel luogo sacro per il mondo, si tolga la kefiah ideologica e dopo, falsamente contrito, faccia pure un saltino a stringere le mani dei suoi amici arabi, magari incontrando Mohamed Morsi, dispensando larghi sorrisi, promesse e aiuti ai poveri e “democratici” Fratelli Mussulmani che hanno molto bisogno di una legittimazione, e, già che si trova nei paraggi perché no, faccia una scappatina ad abbracciare Assad, il simbolo della “democrazia” socialfascista sovietica. E tutto soddisfatto il fighetto della Casa Bianca tornerà negli USA, strombazzando i suoi buoni rapporti con i protagonisti dell’inverno arabo. Obama hai ricevuto il secondo mandato ma, chi ha votato per te? Forse i ricchi mecenati arabi che hanno acquistato mezza America e diverse università americane per trasformarle in luoghi di propaganda antisemita e immense moschee? Noi siamo svegli ma tu, stai dormendo un sonno profondo. Speriamo che ha destarti non avvenga qualcosa di irreparabile, Domani è il 27 Gennaio 2013, ti ricorderai di ciò che è avvenuto per secoli, cui l’apice è stata la Shoah: ne farai cenno? Se dimenticherai o non vorrai farne parola chissenefrega: sono affari tuoi.
Jean Génois
Obama ha vinto il secondo mandato perchè ha superato, nel consenso popolare, il suo rivale. La politica estera, con Romney, avrebbe più garantito rispetto al pericolo del fondamentalismo islamico, ma il candidato repubblicano ha commesso il grave errore di non capire quanto l'elettorato americano sia avanti in quanto a modernità e diritti civili. Un errore che gli è valso la presidenza. Se alle prossime elezioni il candidato repubblicano manterrà le stesse chiusure su temi che ormai sono maggioritari negli Usa, verrà sicuramente eletto un altro democratico. IC redazione