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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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ANSA Rassegna Stampa
11.01.2013 Ma come sono bravi i vescovi cattolici
sempre schierati contro le ragioni di Israele

Testata: ANSA
Data: 11 gennaio 2013
Pagina: 1
Autore: Redazione Ansa
Titolo: «MO:VESCOVI EUROPA-AMERICA;NO A MURO,GOVERNI OPERINO PER PACE»

Apprendiamo dal lancio ANSA che segue, che i vescovi, in visita in Medio Oriente, hanno protestato contro la Barriera di Sicurezza, che impedisce ai terroristi palestinesi di fare attentati in Israele. Perchè è a questo fine che è stata costruita. I bravi vescovi protestano, mentre sono sempre stati zitti quando gli israeliani erano vittime delle stragi messe in atto dai palestinesi.
Complimenti alla Santa Sede !

Invitiamo i nostri lettori a scrivere all'organo ufficiale del Vaticano, l' OSSERVATORE ROMANO, per protestare contro la posizione cinica  e  filo-islamica dei vescovi, che esclude a Israele il diritto alla difesa.
Ecco la mail alla quale scrivere.

ornet@ossrom.va


10-GEN-13 14:13
Data e ora: 10-01-2013 16:51 Agenzia:
A ANSA A
Categoria:
ESTERI
MO:VESCOVI EUROPA-AMERICA;NO A MURO,GOVERNI OPERINO PER PACE
DELEGAZIONE PRESULI USA, CANADA E UE IN VISITA ALLA TERRA SANTA
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 10 GEN - I governi d'Europa e
del Nord America impediscano l'«ingiustizia» del muro
costruito da Israele nei Territori palestinesi. Lo chiedono a
una voce i vescovi dei due continenti che in questi giorni, in
veste di membri del Coordinamento Terra Santa, hanno visitato
numerose comunità cattoliche mediorientali per portare come
ogni anno sostegno e solidarietà.
«Lavoreremo strenuamente per persuadere i nostri rispettivi
governi a riconoscere le cause che stanno alla radice della
sofferenza in questa terra e a intensificare gli sforzi per una
pace giusta», dice inoltre nel suo comunicato finale la
delegazione dei vescovi di Stati Uniti, Canada e Unione europea
dell'Holy Land Coordination (Hlc) al termine della loro visita
annuale in Terra Santa, la tredicesima in ordine di tempo, che
si è chiusa oggi a Gerusalemme.
Nella loro dichiarazione, riportata sia dalla Radio Vaticana
che dall'Osservatore Romano, i presuli tracciano un bilancio dei
lavori che, dal 5 gennaio scorso, li hanno portati a Gaza, a
Zarqa e Madaba in Giordania, a Betlemme, a Beit Jala e nella
valle di Cremisan e ad incontrare, oltre al nunzio apostolico,
arcivescovo Giuseppe Lazzarotto, e al Patriarca di Gerusalemme
dei Latini, Fouad Twal, anche sacerdoti, religiosi e volontari
impegnati nel campo dell'accoglienza ai rifugiati siriani e
iracheni, ai migranti, ai detenuti e nel campo della difesa dei
diritti umani. «La nostra fede è stata arricchita dalla forza
e dal coraggio delle persone che abbiamo incontrato».
I presuli sottolineano pertanto di sentirsi «spinti a
promuovere una pace giusta e invitiamo le comunità cristiane
nei nostri Paesi di origine e le persone di buona volontà in
tutto il mondo a sostenere il lavoro intrapreso in questa
regione per costruire un futuro migliore». In questo senso,
«un buon esempio sono due agenzie che abbiamo visitato: il
Catholic Relief Services a Gaza e il programma per i rifugiati
in Giordania gestito dalla Caritas». Un ruolo importante lo
ricopre anche l'impegno della Chiesa nel campo educativo,
scrivono i vescovi dell'Hlc, citando come esempi le università
cattoliche di Betlemme e di Madaba, quest'ultima visitata da
Benedetto XVI nel suo viaggio in Terra Santa nel 2009. «Come
vescovi chiediamo un aiuto concreto verso le persone più
vulnerabili e la formazione delle nuove generazioni.
Incoraggiamo i pellegrini a venire in Terra Santa». (ANSA).


redazione.internet@ansa.it

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