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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Vittime e Carnefici 09/01/2013

Copia di e-mail inviata al Corriere della Sera

Ho letto l'articolo di Angelo Pezzana sulla teoria di legittimità della tortura non letale o del costringimento giudiziario alla confessione nell'ambito della politica di prevenzione del terrorismo.
Lo condivido. Costituisce anzitutto l'applicazione della regula iuris romana millenaria "vim vi repellere licet", quindi non è una idea di un sionista reazionario, ma un patrimonio di intelligenza giuridica.
In secondo luogo sintetizza ed elabora magistralmente la stessa identica teoria giudiziaria espressa nel saggio di Alan Dershowitz, il maggior teorico mondiale della intelligence antiterrorista, "Why terrorism works" scritto nel 2002 e divenuto un manuale per tutte le istruttorie giudiziarie internazionali sul terrorismo.
In terzo luogo, l'articolo costituisce l'espressione rigorosa di una logica giuridica pragmatista americana (positive natural law) fra le più potenti e formalizzabili in senso computazionale per il processo e l'indagine giudiziaria: la logica giuridica di Roscoe Pound, il giurista quineano statunitense che ha formulato per primo l'epistemica giuridica in termini costruttivistici di "ingegneria sociale". Diritto, scrive Pound, non è rispettare il terrorista, è rispettare la sua vittima. Il deterrente coattivo delle tecniche di "trial" e di "full confession" è quindi predicato nell'articolo di Pezzana secondo logiche giuridiche utilitaristiche di Pound e Llewelyn che ne razionalizzano l'impiego e la utilizzazione giudiziaria probatoria e quindi la sua legittimità procedurale.

dott. avv. Vitaliano Bacchi


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