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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.12.2012 Il credulone e il terrorista
Obama e la Libia, commento di Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 dicembre 2012
Pagina: 17
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «Il Qatar e i Jihadisti, la lezione della Libia»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/12/2012, a pag. 17, l'articolo di Guido Olimpio dal titolo "Il Qatar e i Jihadisti, la lezione della Libia".


Barack Obama, Chris Stevens, Guido Olimpio

Vatti a fidare degli amici. Il Qatar, durante la rivolta contro Gheddafi, ha rifornito di armi i ribelli e lo ha fatto con la piena benedizione degli Usa. Solo che fucili e lanciarazzi sono finiti anche a gruppi estremisti, non proprio ben disposti nei confronti dell'Occidente. Obama è allora intervenuto personalmente chiedendo all'emiro del Qatar maggiore trasparenza e controlli sui destinatari finali dei carichi bellici. Una preghiera che tuttavia sembra sia stata tardiva, i Kalashnikov erano già nelle mani di nuclei jihadisti. Un articolo del New York Times ha rivelato alcuni risvolti confermando quanto scritto e detto durante le operazioni per rovesciare il colonnello libico. Allora c'erano stati molti «avvisi» ma si era ritenuto che abbattere il dittatore valesse più di ogni altra cosa. Anche se il rischio di una deriva integralista era prevedibile. Non volendo guidare l'azione di supporto alla ribellione, la Casa Bianca si è affidata agli intermediari e il Qatar si è preso tutto lo spazio che voleva. Disponendo di risorse, gli è bastato avere il permesso Usa e poi ha trasformato alcuni gruppi in milizie agguerrite. Un investimento a lungo termine e non certo limitato alla conquista di Tripoli. Quanto è poi accaduto con l'assalto al consolato di Bengasi, con l'uccisione dell'ambasciatore Chris Stevens, ha dimostrato come riconoscenza e alleanze siano concetti fragili.

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