Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Arabia Saudita : salafiti sempre più forti analisi di Pio Pompa
Testata: Il Foglio Data: 30 novembre 2012 Pagina: 3 Autore: Pio Pompa Titolo: «A Riad si organizza la nuova offensiva wahabita-salafita»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 30/11/2012, a pag. 3, l'articolo di Pio Pompa dal titolo "A Riad si organizza la nuova offensiva wahabita-salafita".
Pio Pompa re Abdullah
La volontà di rendere sempre più stabile il presidente egiziano Mohammed Morsi è un tema posto al centro di una riunione segreta che ha avuto luogo lunedì sera a Riad, in Arabia Saudita, tra i vertici delle principali organizzazioni del movimento wahabita-salafita. “Il meeting – riferisce al Foglio una fonte araba d’intelligence – era stato programmato da tempo, ma ha subìto una repentina accelerazione a causa di quanto sta avvenendo al Cairo in questi giorni, dove si prospettano scenari da guerra civile. Due le questioni principali poste all’ordine del giorno: da un lato, le iniziative da assumere nell’immediato a sostegno di Morsi, dall’altro il rilancio (tattico e strategico) del movimento salafita, soprattutto in funzione della congiuntura internazionale favorevole scaturita dal ruolo cruciale svolto dalla Fratellanza egiziana nella mediazione tra Hamas e Israele. Gli obiettivi dichiarati attengono sia all’annientamento delle componenti laiche e liberali emerse nei vari paesi (a cominciare dall’Egitto) durante la primavera araba, sia all’adozione generalizzata della sharia riaprendo la porta all’assoluta ijtihad (la nuova opinione) con il totale aggiramento delle fonti tradizionali del diritto (Usul al Fiqh)”. Lo schieramento islamista, sceso in campo a Riad, è tra i più imponenti e temuti. Dall’Idarat Hayat al Buhuth wal Da’wa wal Irshad (nota come Hayat al Da’wa, l’organizzazione Da’wa), alla Jamiyat Ihya al Turat del Kuwait, per finire alla Mecca, con la Lega mondiale musulmana (Rabitat al Alam al Islami) che rappresenta – a tutti gli effetti – l’alto comando militare e il quartier generale del movimento wahabita- salafita. “Questa organizzazione – continua il nostro interlocutore – costituisce il principale finanziatore delle attività salafite in tutto il mondo. Essa finanzia, organizza e gestisce le università religiose (madrasse) in Arabia Saudita e, attraverso gli sceicchi locali, nel resto del globo. Finanzia e gestisce anche le case editrici e gli istituti di comunicazione di massa sparsi nei vari continenti. Controlla, stipendiandole, le guide religiose (i mutawi’s) e ammette gli editti religiosi (fatwa) emessi dai salafiti. Ovviamente riceve ampi finanziamenti – negli ultimi tempi cresciuti notevolmente per il timore di rivolte interne – dal regime saudita che, pur partecipando duramente alla lotta contro il terrorismo, continua a sostenere il movimento mondiale wahabita-salafita. Sono varie le ragioni che giustificano il comportamento di Riad: in primis, la forma attuale del governo saudita che viene legittimata proprio dagli sceicchi wahabiti”. Sullo sfondo, intanto – mentre si monitora costantemente la tenuta della tregua tra Hamas e Israele –, è alta la preoccupazione per lo sviluppo del nucleare iraniano. Una questione che preoccupa non poco il Cairo e Riad.
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