Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Impazzisco se penso che un tempo anch'io partecipai a cortei "del genere" (??). Ma erano veramente dello stesso genere? Non del tutto. Certamente si è nel frattempo verificata una regressione culturale ulteriore anche rispetto all'abisso d'ignoranza che anche allora regnava, una super-regressione notevolissima, un incremento d'ignoranza veramente incommensurabile nonché cementato, definitivo, non più suscettibile di remissione. Una sempre più sdoganatrice e qualunquista "caduta in basso, sempre più in basso". Anche se già s'intravvedevano codesti esiti nefasti che muovono veramente il vomito (vedi la popolarità goduta dalla banda Baader Meinhof, o Daniele Pifano). Tuttavia spesso il medio oriente restava per fortuna soltanto "sullo sfondo" e non mancavano i dubbi (dubbi che però non coltivano i cristiani di sinistra del "lodo Moro", per intendersi). Ma costoro - lo dico con venatura sarcastica - non sanno nemmeno più cosa significhi un'espressione "marxiana" come "caduta tendenziale del saggio di profitto" (quante inutili parolone!!!!). - Ma il sano abbandono delle parolone marxiane non ha portato a un rinnovamento della cultura, bensì a un dilagare dell'ignoranza e dei più bassi istinti d'irresponsabilità da parte di costoro: l'ignoranza è così "l'ingrediente fondamentale della loro "formazione"", come diceva il comico Pino Caruso. Ma non basta dire questo: perché si tratta di un'ignoranza assolutamente presuntuosa, di una hybris assolutamente inautentica e inguaribile, che può soltanto"progredire" - come una malattia terminale. Concludo dicendo che il conflitto Israelo-arabo, nella "mente" di questa gente, dà luogo unicamente a un riflesso condizionato, non certo a una qualunque riflessione: catatonismo quando sparano da Gaza, urla isteriche quando Israele si difende. Per questo anche la più povera delle semplificazioni viene consacrata. In questo campo (e in generale) non c'è bisogno di pensare: tutto il resto è abbellimento capziosamente pseudoteorico.