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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Giornale-Corriere della Sera-La Stampa Rassegna Stampa
21.10.2012 Flotilla per Gaza: fine di una farsa
Commenti di Gian Micalessin, Francesco Battistini, Francesca Paci

Testata:Il Giornale-Corriere della Sera-La Stampa
Autore: Gian Micalessin-Francesco Battistini-Francesca Paci
Titolo: «L'inutile crociera della Gaza Flotilla- I pacifisti e il rito stanco della Flotilla-Israele, nave per Gaza bloccata dalla Marina»

De Magistris, ha fatto bene a scendere prima della partenza...

Chi si chiedeva che fine aveva fatto la Flotilla benedetta dal sindaco di Napoli De Magistris oggi è accontentato. Quasi tutti i giornali danno la notizia, imbarazzati i sostenitori, per l'ennesima figuraccia, poco interessati gli altri. Fanno eccezione il GIORNALE, che con Gian Micalessin merita il primo premio per quello che si suole chiamare 'accuratezza nell'informazione, il secondo, sul CORRIERE della SERA, di Francesco Battistini, il quale, come a volte gli succede, cade nello stile del 'non solo ma anche', un colpo al cerchio e uno alla botte, ma nell'insieme merita l'assoluzione. Ma, caro Battistini, quando scrivi che 'Gaza è una prigione', non ti viene in mente chi detiene le chiavi ? e il blitz sulla nave Mavi Marmara, perchè lo chiami 'insensato' ? Insensata era provocazione, e criminale l'aggressione ai marinai israeliani, non dovevano difendersi da chi voleva ucciderli ? Senza infamia e senza lode il pezzo  sulla STAMPA di Francesca Paci, che non manca mai di preoccuparsi affinchè il trattamento nei confronti dei palestinesi sia il meno veritiero possibile.
Ecco gli articoli, li pubblichiamo tutti e tre, il confronto è utile:

Il Giornale-Gian Micalessin: " L'inutile crociera della Gaza Flotilla "

Gian Micalessin

L'allegra vacanza dei 30 marinaretti di Gaza Flotilla è finita. E purtroppo per loro neppure l'intervento della marina israeliana, intervenuta ieri per sbarrargli la rotta verso Gaza, riuscirà ad elevarla al rango di missione. Tanto meno di missione utile. O pericolosa. Certo loro ci provano. Quando la marina israeliana circonda il veliero finlandese Estelle con a bordo i 30 arditi, uno dei quali italiano, il quartier generale di Freedom Flotilla lancia un allarme concitato. «Estelle è sotto attacco», annuncia Flotilla Italia sottolineando di aver «perso i contatti con le persone a bordo» dopo l'incursione di «sei navi della marina di Israele». Anche Hamas dà immediatamente fiato alle trombe della propaganda accusando Israele di pirateria. Ma in breve la tragedia ridiventa commedia. La Estelle, fermata come da diritto marittimo all'interno delle acque territoriali israeliane, accetta - dopo un breve negoziato - di attraccare al porto di Ashdod. Lì il suo carico verrà controllato e fatto eventualmente proseguire via terra verso Gaza. Veliero e marinaretti se ne torneranno ai Paesi d'origine.Al di là della conclusione la parte più significativa di questa crociera mascherata da operazione umanitaria resta la sua assoluta inutilità. Il blocco di Gaza di fatto non esiste più. È stato cancellato dall'elezione del presidente Morsi e dal successivo licenziamento della giunta militare egiziana. Quei due avvenimenti hanno segnato la fine di ogni controllo ufficiale sulle merci al valico di Rafah. Anche se i valorosi militanti di Gaza Flotilla si guardano bene dal ricordarlo, Hamas resta infatti la filiazione palestinese dei Fratelli Musulmani egiziani. Da quando Morsi è al potere Gaza è dunque una dependance dei Fratelli Musulmani egiziani e dei loro grandi protettori internazionali. Tra questi il più importante e danaroso è lo sceicco del Qatar. Come ha annunciato lo scorso mercoledì la televisione di Hamas, il generoso mecenate è atteso già questa settimana nella Striscia. Ma sua eccellenza Hamad bin Khalifa Al Thani d'abitudine non si cimenta nell'attraversamento illegale di frontiere, né intende utilizzare uno dei perigliosi tunnel usati per contrabbandare uomini e merci tra Gaza e il Sinai. Vien dunque da pensare che almeno sul versante egiziano il terribile blocco non esista più. E ancor meno l'impellente urgenza di far arrivare ai palestinesi di Gaza le 41 tonnellate di cemento ammassate assieme a sedie a rotelle, stampelle, libri per bambini e palloni da calcio nelle stive dell'Estelle. Anche perché l'emiro promette di far un po' meglio. Mentre la Estelle veleggiava lo zio Paperone di Doha faceva sapere di esser pronto ad investire oltre 250 milioni di dollari nella costruzione di un'autostrada, di un ospedale e di centinaia di abitazioni. I lavori di costruzione destinati ad offrire impiego e speranza a migliaia di palestinesi inizieranno secondo Mohammed AlAmadi, ambasciatore del Qatar nella Striscia, entro 90 giorni. La notizia più importante riguarda però il trasporto a Gaza dei mezzi e dei materiali indispensabili per la ricostruzione. Il solerte ambasciatore del Qatar ha già fatto sapere che arriveranno a Gaza non solo grazie alla collaborazione dell'Egitto, ma anche a quella d'Israele. Gli unici a far finta di non saperlo sono rimasti quegli inguaribili giramondo di Freedom Flotilla.

Corriere della Sera-Francesco Battistini: " I pacifisti e il rito stanco della Flotilla "

Francesco Battistini

Arrembati e arrabbiati. Denunciano d'essere «ostaggi». Vittime di «crudeltà». In mano a «criminali di guerra». Raccolgono solidarietà globali da Hamas a De Magistris, il sindaco di Napoli. I pacifisti europei della Flottiglia per Gaza ci hanno riprovato, a rompere il blocco navale israeliano e a portare aiuti nella più grande, durevole, angosciosa prigione sotto il cielo che il mondo conosca. Attivisti e parlamentari, europei e americani, anche un ebreo italiano. Come ogni anno, la loro «Estelle» è stata abbordata a 50 km dalla costa: sbarcati con qualche ruvidezza, i portabandiera Free Gaza saranno tutti rimpatriati. Con la prevista scia d'accuse all'«atto di pirateria di Stato». Nella scontata indifferenza delle autorità israeliane (che peraltro promettono di recapitare a destinazione gran parte degli aiuti, ma via terra). La battaglia della Flottiglia fa ormai parte degli appuntamenti fissi del pacifismo internazionale e viene spesso accolta con un che di stanchezza. Eppure è un rito che ha avuto pagine tragiche, come l'insensato blitz e il massacro dei nove attivisti nel 2010. E che ha saputo cancellare perfino solide alleanze politiche, come quella fra il governo israeliano di Netanyahu e quello del turco Erdogan. Il punto è che le rivolte arabe hanno tolto molto vento, in questi mesi, alla poppa della Flottiglia. Per varie ragioni. La prima è che Hamas è un regime ugualmente liberticida e che la piazza, pure lì, non ne può più: una timida primavera c'è stata, anche se tanti pacifisti non sembrano accorgersene granché. La seconda è che in questi mesi non s'è mai visto un corteo, non s'è avvistato un solo vascello che si dirigesse sul macello siriano, o magari sui traffici d'umani nel Sinai, oppure sulle repressioni iraniane, sudanesi, bahreinite...La terza, forse decisiva, è che di questi bastimenti carichi di poco si sono stufati pure i realisti di Gaza: grazie dei palloni per i bimbi e degli stetoscopi, scrivono per le strade della Striscia, ma molto meglio quei 200 milioni che la settimana prossima arriveranno dall'emiro del Qatar. Li porterà di persona Khaled Meshaal, l'ex capo Hamas che viveva comodo in Siria, finché il feroce Assad lo proteggeva. E li porterà senza navigli, dall'Egitto. Da dove si può passare a piedi, senza giocare ai pirati.

La Stampa-Francesca Paci: " Israele, nave per Gaza bloccata dalla Marina " 

Francesca Paci

Gli attivisti filo-palestinesi a bordo del veliero «Estelle» hanno mancato l’obiettivo concreto - essendo stati fermati dall’esercito israeliano prima di raggiungere Gaza - ma sono riusciti nell’intento «politico» di puntare ancora una volta l’indice contro il blocco navale che isola Gaza dal 2007, la presa di potere di Hamas.

Israele fa sapere che i circa 20 militanti, tra cui alcuni parlamentari internazionali e l’italiano Marco Ramazzotti Stockel, «non hanno opposto resistenza», scongiurando così lo spettro di due anni fa, quando nell’arrembaggio alla nave turca Mavi Marmara morirono 9 persone. Ma dalla Freedom Flotilla, salpata dalla Svezia il 6 ottobre, replicano ribadendo la propria «missione umanitaria» e denunciando «l’assalto di navi da guerra» all’imbarcazione «disarmata», un’azione che il portavoce di Hamas Abu Zuhri definisce «pirateria, crimine contro l’umanità e disprezzo del diritto internazionale» giacché, sostiene, avvenuta in acque internazionali).

Gaza è l’estrema frontiera e non solo geografica per Israele (ma anche per Hamas che sembra ne stia perdendo il controllo a vantaggio dei salafiti e per palestinesi di Cisgiordania che ieri, a differenza dei fratelli di Gaza, hanno votato per le amministrative). A bordo della «Estelle», che si trova ora al porto di Ashdod in attesa dell’espulsione dei suoi passeggeri, c’è anche l’attivista israeliano Reut Mor. «Il blocco è inumano e immorale» dice al suo governo che ne ripete la necessità in funzione anti-terrorismo. Due giorni fa la Freedom Flotilla aveva ricevuto il plauso del linguista americano Noam Chomsky in visita a Gaza.

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