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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
07.10.2012 Eurabia: Strasburgo, ucciso terrorista, aveva già colpito a Sarcelles
La cronaca di Alberto Mattioli

Testata: La Stampa
Data: 07 ottobre 2012
Pagina: 14
Autore: Alberto Mattioli
Titolo: «Blitz a Strasburgo, ucciso un islamista»

Sulla STAMPA di oggi, 07/10/2012, a pag.14, con il titolo " Blitz a Strasburgo, ucciso un islamista", Alberto Mattioli descrive la retata effettuata a Strasburgo che ha impedito un attacco contro obiettivi ebraici. Un terrorista è rimasto ucciso, era l'autore dell'assalto a Sarcelles di un negozio di proprietà di ebrei.
Ecco la cronaca:

quando l'anti-terrorismo funziona

Undici arresti, un morto, e molto materiale sequestrato. È il bilancio della retata di ieri in Francia contro quella che il ministro dell’Interno, Manuel Valls, ha definito «una cellula molto ben organizzata» di islamisti radicali, giovani francesi apprendisti terroristi. Ma l’«obbiettivo principale» del blitz non parlerà più: ha accolto i poliziotti sparando. Gli agenti hanno risposto e l’hanno ucciso.

Tutto inizia il 19 settembre, in piena tensione da film e vignette sull’Islam. A Sarcelles, nella regione parigina, due individui mascherati lanciano una granata di fabbricazione iugoslava in una drogheria ebrea: nessun ferito ma molto spavento. La polizia indaga e ieri all’alba scatta il blitz a Torcy, nell’Île-de-France, Cannes, Nizza e Strasburgo. Gli arrestati sono in tutto undici, tre dei quali pregiudicati.

A Strasburgo finisce in tragedia. I poliziotti si presentano a casa di Jérémie-Louis Sidney, 33 anni, nazionalità francese, di recente convertito all’islam radicale, già condannato a due anni per traffico di droga. Le impronte trovate sulla granata di Sarcelles sono le sue. Nonostante in casa ci siano anche una compagna (lui è poligamo) e due figli piccoli, Sidney è deciso a battersi. Si è rasato la barba, segno, secondo il procuratore di Strasburgo, che voleva «finire da martire», e impugna una 357 Magnum. Spara e ferisce due poliziotti, uno dei quali si salva solo grazie al casco. Gli agenti rispondono e lo uccidono.

La cellula non era ancora passata all’azione ma le autorità si dicono certe che volesse farlo. Nelle varie perquisizioni sono stati sequestrati quattro testamenti già firmati, 26 mila euro in contanti, armi, libri islamici radicali e una lista di associazioni israelitiche. Un altro degli arrestati è stato bloccato prima che potesse usare l’arma che aveva con sé.

In Francia nessuno ha dimenticato la strage di Tolosa, quando un killer islamista uccise tre bambini e un insegnante di una scuola ebraica. Di recente, il governo ha inasprito la legislazione anti-terrorista e ieri François Hollande ha solennemente ribadito «la determinazione dello Stato di proteggere i francesi contro tutte le forme di minaccia terrorista».

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