Pubblicato ieri sull'ADIGE, Cultura e Società, p. 11, un articolo di Silvia Tarter dal titolo "La felicità è arrivare sani a scuola" (Storie - Bambini di Hebron, La testimonianza del volontario. Lorenzo Nardelli).

Il manifesto della lezione di Lorenzo Nardelli
Secondo Silvia Tarter le lezioni di Lorenzo Nardelli intitolate "Geografia dal volto umano: viaggio a Hebron" sono servite a chiarire le definizioni "Palestina" e "Israele". Hanno "schiarito" le cose a tal punto da cancellare una parte della storia, che Silvia Tarter non conosce e che Lorenzo Nardelli ha evidentemente taciuto. Il territorio palestinese si è "ridotto" non a causa degli accordi di pace, bensì a causa delle guerre che gli arabi hanno mosso a Israele e che Israele ha vinto. La sentimentale descrizione della Palestina arriva a accusare Israele di pulizia etnica, senza mai usare quest'espressione, accusando un ipotetico piano politico dei coloni e dell'esercito di espellere tutti i palestinesi residenti. Chiediamo a Silvia Tarter: i palestinesi sono tutti pastori? Cos'è successo nel 1967 per cui ci sono degli insediamenti israeliani? Cosa fanno i palestinesi agli israeliani? Chiediamo anche a Silvia Tarter se si è informata su Lorenzo Nardelli e sulle sue visioni politiche vicine a Pax Christi, un movimento chiaramente anti-israeliano, prima di presentarlo come un esperto di storia mediorientale. Non è la prima volta che l'Adige dà spazio alla propaganda anti-israeliana; speriamo che il direttore, Giovanetti, sia più cauto in futuro.
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