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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
12.09.2012 Siria: fiorisce il mercato delle spose bambine
le famiglie vendono per pochi soldi le figlie a mariti anziani e stranieri. Cronaca di Francesca Paci

Testata: La Stampa
Data: 12 settembre 2012
Pagina: 19
Autore: Francesca Paci
Titolo: «Spose-bambine. Le ultime vittime della guerra siriana»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 12/09/2012, a pag. 19, l'articolo di Francesca Paci dal titolo "Spose-bambine. Le ultime vittime della guerra siriana".

Quanto costa una giovane moglie siriana ai tempi della guerra civile tra il regime degli Assad e l’opposizione armata? La domanda, sottolinea cinicamente un acquirente su internet, è legata all’offerta. E con lo scontro tra Damasco e l’opposizione balzato a quota 35 mila morti e almeno 250 mila rifugiati c’è chi approfitta della dimensione del bisogno proponendosi come «marito» per soli 500 ryad sauditi, circa 105 euro, la metà del prezzo corrente fino a pochi mesi fa.

Il mercato delle spose bambine, denuncia il quotidiano degli Emirati The National, è la nuova frontiera dell’annichilimento umano nei campi profughi turchi, libanesi e giordani allestiti per tamponare la crisi siriana e appena omaggiati dalla visita dell’attrice Angelina Jolie.

«I genitori si sentono costretti a maritare le figlie agli stranieri perché è comunque u n’alternativa migliore alla vita nel campo profughi» scrive il columnist saudita Mohammed al Osaimi. Oggi centinaia di minorenni siriane, spesso addirittura under 15, vengono di fatto vendute a facoltosi uomini d’affari arabi esattamente come alcuni anni fa avveniva nei night club alla periferia di Damasco con le giovanissime rifugiate irachene (ma anche afghane), messe sul mercato dalle madri orgogliose di descriverle «adari» (in arabo vergine) per il corrispettivo di 35 euro l’ora o poco più. Anche in questo caso il matrimonio funge da copertura religiosamente corretta per il mercato del sesso ma il tramite stavolta è il web.

Le migliaia di messaggi nei forum raccontano quanto richiesta e offerta si rilancino a vicenda in una galassia fortemente marcata dalla misoginia. C’è chi cerca genericamente «ragazze siriane a scopo matrimonio», chi preferisce una certa zona di provenienza (al Mafraq, Amman, Ramtha, Irdib, Karak) e chi chiede l’assoluzione di una fatwa ad hoc. Ma a emergere è soprattutto la rotta della tratta, Arabia Saudita in testa e poi Turchia.

La guerra non ha mai pietà per nessuno, a cominciare dai più deboli. Secondo il Dipartimento di Stato Americano quella irachena del 2003 ha avuto tra gli effetti collaterali un’intensissimo traffico di baby prostitute verso i Paesi confinanti, specialmente del Golfo. La Siria 2012 non fa eccezione e l’eco lontano della primavera araba con le sue ambizioni democratiche rende ancora più sinistra la bramosia che filtra dall’Arabia Saudita, sponsor dei ribelli anti-Assad ma irriducibile nella repressione dei propri.

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