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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.09.2012 Siria: l'aviazione di Assad fa strage di bambini
Cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 settembre 2012
Pagina: 19
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Ad Aleppo una nuova strage di bambini»

Sul CORRIERE della SERA di oggi, 06/09/2012, a pag.19, con il titolo "Ad Aleppo una nuova strage di bambini", Lorenzo Cremonesi continua il racconto della stragi nella guerra civile siriana.
Ecco l'articolo:

DAL NOSTRO INVIATO
ISTANBUL — L'esercito lealista siriano risponde allo stallo nella battaglia contro le brigate rivoluzionarie intensificando i bombardamenti indiscriminati sui quartieri civili. È la strategia sviluppata con effetti sempre più letali negli ultimi mesi. Ieri a farne le spese sono stati ancora una volta gli abitanti di Aleppo. Secondo i dati forniti dai gruppi dell'opposizione, tra le vittime ci sono questa volta tanti bambini. I numeri, come quasi sempre, non sono verificabili. Però pare che siano compresi tra i 20 e 30. «Artiglierie, aerei ed elicotteri hanno cominciato a sparare all'alba. Nel quartiere di Marjeb ci sono stati 15 morti, 10 di una sola famiglia, la cui abitazione è stata centrata in pieno. In quello di Bab Nairab i bambini contati tra i cadaveri sono almeno 7, oltre a 3 donne», sostengono gli esponenti dei cosiddetti Comitati di coordinamento locale, le organizzazioni volontarie che da molto tempo cercano di documentare le sofferenze al mondo esterno. I numeri totali delle vittime in tutto il Paese nelle ultime 24 ore variano tra 75 (pare 54 nella sola Aleppo) e 150. Martedì i conteggi dell'orrore si aggiravano su quota 135.
Confermano in ogni caso il crescere dell'emergenza. È dalla fine di luglio che i numeri delle vittime sono in continua impennata. Il dato coincide con l'inizio dell'utilizzo massiccio dell'aviazione da parte dei militari e la volontà del regime di Bashar Assad di riprendere il controllo ad ogni costo delle regioni via via passate nelle mani delle brigate rivoluzionarie. Praticamente non ci sono città o villaggi dove operano i gruppi della guerriglia che non siano stati violentemente bombardati con l'obiettivo evidente di punire e terrorizzare l'intera popolazione. Non stupisce che il premier turco Recep Tayyp Erdogan sia tornato nelle ultime ore ad accusare Assad di commettere «terrorismo di Stato». La Turchia è oggi in prima linea ad accogliere i profughi siriani. Si spiega anche così il profondo scetticismo che accompagna la prima missione a Damasco nei prossimi giorni del nuovo inviato dell'Onu Lakhdar Brahimi. Gli spazi per un eventuale inizio di dialogo paiono praticamente nulli. Lo ha ammesso lo stesso segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che ieri è tornato a criticare «l'impotenza e le divisioni» del Consiglio di sicurezza. E non aiutano le rivelazioni del New York Times, che, citando alte fonti nel governo Usa, ha segnalato la ripresa dell'arrivo di armi iraniane per Assad inviate attraverso lo spazio aereo iracheno.

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