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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Islam Monitor
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quando il crimine avvolto nella kefiah sposa la pornografia 24/06/2012

Astrit Sukni

È pressoché noto a tutti che i media, filopalestinesi, non hanno mai reso un buon servizio ai palestinesi. Questa volta, il fotografo dell'agenzia Ap Oded Balilty, israeliano, ha immortalato in pose semi erotiche un gruppo di ragazzi palestinesi con la kefia e fionda in mano.
Vengono definiti lanciatori di pietre.
Questo servizio fotografico è stato ospitato sul sito di Repubblica (http://alturl.com/nxebx)

 


 Pornografia ed erotismo sono espressioni d'arte molto apprezzate. Ma il messaggio che esce da queste immagini è un altro: incitazione all'odio.
Il fotografo Oded Balilty avrebbe dovuto convincere i ragazzi a posare, magari, ad un gay pride, oppure avrebbe potuto realizzare un servizio fotografico - sempre sulle tracce dell'erotismo - mentre questi ragazzi lavorano per costruire il loro "Paese".
Gli operai e i muratori a torso nudo hanno il loro fascino ma i teppisti con le fionde in mano e incappucciati, no.
Queste immagini, che vogliono essere artistiche, ci spiegano come l'indottrinamento all'odio verso gli ebrei può essere dimostrato anche in chiave erotica.


Oded Balilty, il fotografo, ovvero 'pecunia non olet'

Inaccettabile il commento su Repubblica online, a cura di Marzia Papagna, che qui riprendiamo, maleodorante manifestazione per la cui diffusione quel sito e il suo direttore dovrebbero vergognarsi. Da sottolineare l’uso della parola ‘campi’, messa a bella posta per ricordarne altri di tragica memoria.

 

La kefia sul capo e la fionda tra le mani. E i colori della bandiera della Palestina, terra a cui questo servizio è dedicato. Sono sette ragazzi, giovani lanciatori di pietre originari del villaggio di Bil'in, vicino Ramallah. Hanno accettato di lasciarsi immortalare dall'obiettivo del fotografo dell'agenzia Ap Oded Balilty. Una serie di scatti per raccontare il coraggio di cittadini, uomini e donne palestinesi che, sin da bambini, imparano a difendere il loro Paese dagli attacchi degli israeliani contro gli abitanti dei campi. Lo fanno lanciando pietre. Un'azione di protesta che solo raramente diventa un atto isolato
(a cura di Marzia Papagna)

Tutte le foto nel link sottostante:
 http://www.repubblica.it/esteri/2012/06/22/foto/un_set_per_la_palestina_posano_i_lanciatori_di_pietre-37722720/1/


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