Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele, scarcerazione per Mahmoud Sarsak a patto che interrompa lo sciopero della fame
Testata: Il Manifesto Data: 19 giugno 2012 Pagina: 8 Autore: Redazione del Manifesto Titolo: «Presto libero il calciatore palestinese»
Riportiamo dal MANIFESTOdi oggi, 19/06/2012, a pag. 8, la breve dal titolo "Presto libero il calciatore palestinese". Sarsak è a casa, Gilad Shalit ha atteso più di 5 anni e ci sono voluti più di mille criminali in libertà. Anche da episodi come questo, si vede la differenza fra democrazia e dittatura. La prima viene criticata dagli odiatori di Israele, che plaudono invece alle seconde.
Mahmoud Sarsak
Le pressioni su Israele, giunte anche dal mondo del calcio internazionale (ma non quello italiano), sembrano aver finalmente raggiunto lo scopo. Il calciatore della nazionale palestinese, Mahmoud Sarsak, sarà liberato il 10 luglio in cambio della fine dello sciopero della fame che ha attuato per 90 giorni. Sarebbe questo l'accordo che il giocatore palestinese, prigioniero in Israele da tre anni senza mai aver subito un processo, avrebbe raggiunto ieri con le autorità israeliane. A dare la notizia è stato il suo avvocato Mohammed Jabarin. «Mahmoud sarà trasferito domani (oggi) in un ospedale civile per ricevere cure adeguate e il 10 luglio tornerà a Gaza», ha detto il legale. Dopo tre mesi di sciopero della fame contro la legge sui «combattenti illegali» applicata da Israele verso i palestinesi di Gaza (prevede il carcere senza processo a tempo indeterminato, come la detenzione amministrativa in Cisgiordania), Sarsak deciso di accettare il compromesso, di fronte alla prospettiva concreta di un ulteriore rinnovo della detenzione da parte delle autorità israeliane. Originario di Rafah (Gaza), l’atleta palestinese ha attirato negli ultimi giorni l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, in particolare del mondo del calcio. Oltre alle pressioni della Fifa su Israele, sono giunti appelli da singoli giocatori ed esponenti dello sport mondiale a favore della sua liberazione.
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