Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Con questo articolo, Astrit Sukni inizia la collaborazione con Informazione Corretta. " Islam Monitor" è il titolo della sua rubrica in Home Page.
Egitto: in arrivo il califfato Analisi di Astrit Sukni
Astrit Sukni Ahmed Shafik Mohammad Morsi
Il 16 e il 17 giugno, in Egitto, gli elettori saranno chiamati alle urne per scegliere il loro nuovo presidente. Se a vincere il ballottaggio sarà Ahmed Shafiq, ex premier dell'era Mubarak oppure il califfo sarà Mohammad Morsi, candidato della fratellanza musulmana. Ho usato di proposito il termine «califfo» nei confronti del candidato Mohammad Morsi perché secondo il sito popolare "El Bashayer" http://www.elbashayer.com/news-194250.html, egli si è espresso in questo termini, in caso di una vittoria contro Shafiq: «per la seconda volta nella storia l'islam conquisterà l'Egitto e farò sì che tutti i cristiani copti siano convertiti all'islam, altrimenti pena il pagamento del 'jizya' (ovvero una forma d’imposta procapite versata da coloro che non accettano l’Islam come fede e desiderano mantenere la propria religione pur vivendo in uno stato a giurisdizione islamica). In caso di rifiuto dovranno abbandonare l'Egitto. I rappresentati dei Fratelli Musulmani non sono nuovi a queste dichiarazioni e in passato hanno espresso più volte il desiderio di introdurre il 'jizya' nei confronti dei dhimmis. In un governo di diritto, che sia autocratico o democratico, a pagare le tasse sono chiamati tutti i cittadini e non solo i cittadini di serie B. La religione islamica è razzista e classista, perché se non si è musulmani, - ma cittadino qualsiasi in un paese arabo - si è soggetti a tassazione in modo da poter ottenere dei servizi e protezione dalla ummah musulmana, altrimenti non si è considerati degni di farne parte. Nel caso in cui i Fratelli Musulmani dovessero vincere al ballottaggio, molto probabilmente la forma di governo sarà quella di un califfato, con Morsi nei panni del califfo, ed il popolo egiziano sottomesso e soggiogato all'islam, con i cristiani copti a dover scegliere tra la conversione o la 'jizya'. Una spiegazione a tutto questo si può trovare in un passo del Corano, Sura 9, vers 29: «Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati». Non ci resta che aspettare e vedere il risultato delle elezioni. Di sicuro il futuro dell'Egitto non sarà roseo…